Una giornata particolare, anzi due. Sono partiti dal 16 e 17 marzo 2011 i fotografi non professionisti di tutta Italia aderenti all’associazione Culturale Provediemozioni.it, per effettuare i loro scatti amatoriali con l’intento di raccogliere immagini e testimonianze di Bologna, ma non solo.
Infatti, identica iniziativa è avvenuta nelle stesse due giornate in altre duecento città d’Italia, in modo da comporre oggi un florilegio di duecento mostre che si terranno in contemporanea anche in altri importanti capoluoghi di provincia italiana.
A Bologna l’esposizione di 50 scatti a colori, formato 45×60, accompagnati dalle parole di Stefano Santarsiere e realizzati da una trentina di soci autoctoni dell’associazione organizzatrice, verrà ospitata nella Sala d’Ercole di Palazzo d’Accursio dalle 10 alle 18, ogni giorno dal 21 settembre al 4 ottobre.
Si tratta di un progetto fotografico per raccontare e documentare l’Italia a 150 anni dalla sua nascita (il 16 e il 17 marzo sono lì a testimoniarlo) con un preciso spirito collettivo. Tutti i partecipanti si sono impegnati a fotografare i mille angoli del nostro paese tutti insieme e nelle stesse ore, rendendo viva e visibile un’unità d’intenti, di tradizione e cultura nazionale.
La mostra bolognese è divisa in cinque temi: storie e identità, paesaggio, ambiente ed energia, lavoro, scienza e tecnologia, vita quotidiana. Tasselli di un racconto corale, con le immagini di gente che lavora e i luoghi di socializzazione, le case, le piazze e i luoghi della memoria. “Le stanze di Palazzo d’Accursio possono diventare un deposito dei sentimenti e dei ricordi di questa città”, ha spiegato commosso Francesco Berti Arnoaldi Veli, presidente della Federazione Italiana Associazione Partigiani che sostiene l’evento, “per me che sessantasei anni fa incontrai il sindaco Dozza proprio nella sala d’Ercole sede della mostra con Bologna appena liberata”.
Ecco allora che le decine di scatti che spaziano tra monumenti storici, spazi moderni e luoghi laicamente sacri di Bologna, sembrano costruire un legame affettivo che parte proprio da quel 16-17 marzo 1861, passa dal triennio 1943-45 e conclude la sua parabola con la ricostruzione del paese e della città dagli anni Cinquanta ad oggi.
L’ingresso alla mostra è gratuito.
(d.t.)