A Monza prima festa "identitaria" del centrodestra che unisce i gruppi e le associazioni regionali, da Fare Occidente a Identità e Libertà. Presenti Ignazio La Russa e Viviana Beccalossi. Che polemizza con la candidatura di Nicole Minetti. Imbarazzo nel pubblico per le intercettazioni del premier. Il ministro: "Con voi non parlo"
Ministro La Russa, cosa ne pensa delle intercettazioni? “Quali intercettazioni?”. Quelle del caso Tarantini che oggi sono di nuovo su tutti i giornali. “Credo che siamo arrivati a un livello incredibile”. Cosa significa? Che Berlusconi non ha detto quanto riportato dai verbali? “Con te non parlo”.
Ignazio La Russa arriva nel tardo pomeriggio a Monza per “Aslan, il ruggito dell’identità”, la prima festa identitaria della gioventù lombarda, ma non risponde alle domande sullo scandalo che ha travolto il Presidente del Consiglio. Ispirata al Leone delle Cronache di Narnia, Aslan è la versione brianzola della festa di Atreju della Giovane Italia di Giorgia Meloni che raduna per due giorni le associazioni della destra regionale, da Fare Occidente a Identità e Libertà.
La Russa arriva puntuale all’incontro “perché dopo c’è l’Inter”, spiegano gli organizzatori, ma si limita a osservare che le polemiche di questi giorni sono “strumentali perché non hanno come obiettivo l’etica nella politica ma vogliono abbattere Silvio Berlusconi”. Aggiunge che “a sinistra fanno vomitare per come sono conciati” e rinfaccia a Fini la separazione di Futuro e Libertà. Anche se conferma il rimpianto per l’attuale situazione del centrodestra: “Avremmo potuto fare di più”. Lo ascoltano un centinaio di ragazzi con la maglietta della festa con la scritta “Ama, pensa, parla” citazione delle Cronache di Narnia. Sulla bancarella dei gadget anche alcuni libri sui Freikorps, Bobby Sands, Nassirya e la rivista Area. Specificano di essere qui per parlare “di Italia e non di Padania, di politica e non di formaggi”. Giusto per chiarire cosa ne pensino della Lega.
Nonostante il ministro minimizzi, però, serpeggia imbarazzo nel partito. A rompere il ghiaccio ci pensa l’onorevole Viviana Beccalossi, ex Fronte della Gioventù e Alleanza nazionale, anche lei ospite dell’incontro: “Stiamo vivendo un momento imbarazzante, specie per quanto riguarda le donne”. E riconosce che la leadership di Silvio Berlusconi è sul viale del tramonto: “Prima tutto quello che toccava il Cavaliere diventava oro. Anche la Polverini è diventata presidente della Regione Lazio, pur essendo un candidato di Gianfranco Fini”. Ma inchieste ed escort hanno segnato un calo “repentino e drammatico” della popolarità del premier che apre alla crisi definitiva della leadership. “Le elezioni del 2013 potrebbero vederci sconfitti – prosegue la Beccalossi- ma nel frattempo dobbiamo costruire il partito e creare una classe dirigente all’altezza”. Qualche esempio: “Avremmo dovuto opporci alla candidatura di Nicole Minetti alle regionali. Oggi si rischia la vergogna, l’insulto”.
E la crisi del partito è uno dei motivi per l’incontro di Aslan. “Abbiamo sentito smarrimento”, spiega Rosario Mancino, consigliere provinciale del Pdl tra gli organizzatori della due giorni e presidente della Giovane Italia Monza Brianza. “Dalle intercettazioni alle veline, ci sono comportamenti da riconsiderare. Quello che emerge è una parte del partito, ma non la nostra. Vogliamo una destra moderna ed europea”. Nei confronti di Silvio Berlusconi, però, non c’è risentimento. “Non serve a risolvere i problemi – osserva Mancino- oggi occorre un percorso congressuale di selezione della classe dirigente”. Per evitare altre Nicole Minetti nei listini bloccati? “Per avere giovani che accedono per le capacità dimostrate non perché si comporta come emerge dalle intercettazioni”. Che comunque, secondo il consigliere, non dovrebbero essere pubblicate. “Berlusconi è sotto attacco dei media e dei poteri forti e controllato a raffica con le intercettazioni”. Il peccato, quindi, è la loro pubblicazione e non il contenuto perché “i fatti che emergono non hanno rilevanza penale”. Anche se i giovani del Pdl non sono indifferenti alle polemiche. “E’ vero, tanti in questi giorni sono sorpresi e straniti. Ma si tratta di gossip e chiacchiere”. Infatti alcuni di loro, mentre aspettano La Russa, leggono le intercettazioni sui quotidiani e al passaggio “me ne sono fatte solo otto” ridono. Poi voltano pagina.