L’Italia vive una delle crisi più gravi dalla caduta del fascismo: siamo a un anno e mezzo dalla scadenza della legislatura senza una guida all’altezza del momento, nel mezzo di una tempesta finanziaria mondiale, con l’Europa e gli stessi Stati Uniti, sotto il tiro della speculazione sui titoli del debito pubblico ed il rischio concreto di un crack economico di proporzioni gigantesche e dalle conseguenze inimmaginabili.
Mentre accade tutto ciò, il capo del governo italiano è alle prese con le diverse inchieste che lo coinvolgono, con le notizie di pubblico dominio da mesi, ormai da anni, sulle sue cattive abitudini e sul corollario di corruzione a tutti i livelli che coinvolge lui, gli uomini del suo partito, con terribili collusioni del mondo economico e delle istituzioni.
La vergogna che prova il popolo italiano a essere rappresentato da un personaggio tanto volgare, bugiardo, approfittatore, lascivo e corruttore del costume pubblico e privato è enorme, nonostante la censura e la disinformazione della stampa di regime, cerchi di capovolgere la verità facendolo passare addirittura come vittima di trame dei magistrati, mentre deve spiegare i reati di cui è accusato sia da cittadino che nell’esercizio delle sue funzioni pubbliche.
Il Paese sta sprofondando sotto una montagna di fango e la cosa ancor più grave è che ci sono nel Parlamento una maggioranza di deputati e senatori, rappresentanti anch’essi, in quanto eletti secondo la legge, della volontà del popolo, disposti a tutto, a passare su ogni nefandezza, a nascondere ogni elementare verità, a calpestare ogni regola d’onore ed ogni senso morale pur di mantenere in piedi il Governo, con l’intento ormai lampante di difendere il presidente de Consiglio, per salvare se stessi, i loro interessi, a costo di mandare il Paese allo sbaraglio.
Non era mai accaduto, anche il Gran Consiglio del fascismo seppe accettare il venticinque luglio l’irreversibilità della crisi e mise in minoranza Mussolini, costringendolo alle dimissioni.
Chiediamoci perché sta accadendo tutto ciò e perché ancora, nonostante i timidi segnali di risveglio l’opposizione democratica e parlamentare con i suoi partiti, non ha compreso la gravità della situazione e della posta in gioco.
E’ stata comprensibile, la cautela saggia del presidente della Repubblica, di fronte all’aggravarsi della crisi della finanza pubblica ed ai rischi di default dei nostri titoli, la cui conseguenza sarebbe (non è ancora finita) esiziale per i fragilissimi equilibri faticosamente mantenuti finora.
Però di fronte allo scempio della legge che sta avvenendo, di fronte alle malefatte del premier, alle sue inconfessabili ed ormai pubblicamente note immoralità ed illegalità, non si può restare passivi, l’Italia non solo più sbeffeggiata per un presidente del consiglio dileggiato dal mondo intero, l’Italia è ormai un pericolo per l’assetto dell’Europa perché ha una classe dirigente irresponsabile.
Ne va del nostro futuro, dei nostra economia, delle nostre famiglie, ne va della legge e della democrazia, è questo il momento di gridarlo forte e di costringere con una protesta democratica di massa alle dimissioni il Governo, subito.
Senza questa protesta, siamo condannati al peggio di cui forse non abbiamo realmente soppesato le conseguenze.