E' 5 ottobre 2008, il presidente del consiglio ha appena rassicurato l'Europa sulla crisi, che non sarà come il 1929. Ma con Tarantini si lascia andare a considerazioni imbarazzanti sulla cancelliera tedesca. In un'altra intercettazione parla di un incontro con le Regioni, "incazzate perché gli sto tagliando i ticket"
Sono le 11,53 del 5 ottobre 2008, Silvio Berlusconi chiama Gianpaolo Tarantini, uno dei suoi fornitori di ragazze disponibili a passare nottate ad Arcore. Il giorno prima, Berlusconi era a Parigi, a un vertice G4 straordinario convocato dal presideente francese Nicolas Sarkozy sulla grande crisi finanziaria mondiale, presenti anche la Merkel e il premier britannico Gordon Brown. Berlusconi parlò molto e rassicurò tutti. Non è come la crisi del 1929, disse, “la situazione è completamente differente. Allora c’era una finanza totalmente staccata dall’economia reale”. Poi è andata come è andata.
“Mi fan lavorare come un matto”, si lamenta Berlusconi con Giampi, che lo blandisce: “Ho visto i giornali, televisioni ieri… poi ho seguito tutto il discorso su Sky…”. Poi i due passano a organizzare una cena per mercoledì 8 ottobre, in concomitanza con uno spettacolo del Bagaglino a Roma. Si accordano sul reclutamento delle ragazze (“abbiamo fino a 24 possibilità”, dicono, in base ai posti a tavola). Berlusconi “scarta” Manuela Arcuri, in favore di “gente nuova”. Il presidente del consiglio spiega di aver già provato a organizzare una serata con un altro personaggio del giro, Giampaolo Traversi, essendo tornato da Parigi “un po’ carico”.
E qui parte l’omissis che ci metterebbe in imbarazzo con i tedeschi: otto righe oscurate da un pennarello nero, inframmezzate da brevissimi cenni di Tarantini, omissati anche loro.
Il nome della Merkel torna in un’altra intercettazione. Quella del 20 novembre dello stesso anno, dove Belusconi si lamenta con Tarantini: “Mi stanno riempiendo di lavoro in una maniera indegna… faccio due, tre interventi al giorno per cui bisogna prepararsi”. E l’imprenditore, dopo la consueta dose di adulazione, lo incalza: “Il siparietto con la Merkel l’altro giorno è stato bellissimo, bellissimo veramente”. Il riferimento è al celebre “cucu” con cui il nostro presidente del consiglio aveva accolto la cancelliera al vertice italo-tedesco di Trieste, nascondendosi dietro un lampione e saltando fuori all’improvviso.
In diverse occasioni Berlusconi mischia in modo spericolato lavoro e piacere. Come il primo ottobre 2008, quando, insieme al solito Tarantini, cerca di infilare una delle solite cene tra i tanti impegni istituzionali, compresa una visita in Vaticano. Segue una lunga discussione su chi invitare: Carolina Marconi, “la” Francesca, “la” Graziana… Ma a un cero punto bisogna stringere perché, dice Berlusconi, “adesso vado a incontrare le venti Regioni italiane.. sono incazzate perché gli sto tagliando i ticket”.