Saltano gli Intercity e forse salta anche il banco.  Ormai è polemica aperta tra la Provincia di Rimini e le Ferrovie dello Stato sulla gestione delle corse che toccano la riviera adriatica e non solo.

Da lunedì 12 settembre l’Intercity 608 (arrivo a Bologna alle 7.38) è stato sostituito da l’Es City 9802 già in circolazione tra Milano e Bologna. Fs ha già chiarito che gli abbonamenti persi verranno rimborsati, ma per i passeggeri le cose cambiano, eccome. Anzitutto per quanto riguarda il prezzo, che  sale (da luglio i biglietti, in generale, sono più cari del 7%). Ma soprattutto, l’Es in questione parte da Rimini alle 6 (arriva nel capoluogo regionale 54 minuti dopo) ma non ferma né a Cesena né a Forlì. Tanti saluti, insomma, a chi lavora a Rimini come pendolare.

Di conseguenza, coloro che salivano a Cesena, a Forlì e a Faenza dovranno prendere il regionale veloce 2124, una corsa da sempre al limite della capienza, con passeggeri che viaggiano regolarmente in piedi, sistemandosi nei corridoi o, alla meno peggio, nell’area vicina alle porte d’ingresso (spesso inutilizzabili, fra l’altro) delle carrozze.

Ecco allora che da parte dei sindaci dei Comuni di Cesena, Forlì e Faenza (Paolo Lucchi, Roberto Balzani e Giovanni Malpezzi) e dal presidente della Provincia di Forlì-Cesena (Massimo Bulbi) è stato subito richiesto “un incontro urgente” ai vertici di Trenitalia. Ma è la Provincia riminese ad essere, da mesi, in prima linea nel pressing sull’amministratore delegato Moretti per cercare di ripristinare le corse soppresse in questi anni.  “Proprio la coda dell’estate ci regala un’altra amara sorpresa sul fronte treni e dintorni: la soppressione dell’Intercity 608 sostituito da un Es City, quindi più caro, che parte alle 6 ma non ferma a Cesena e Forlì, con conseguente, evidente disagio di centinaia di lavoratori pendolari residenti nella provincia di Rimini”, sbotta l’assessore Udc alla Mobilità della Provincia, Vincenzo Mirra.

Lo stesso Vincenzo Mirra che all’ultimo Meeting Cl a Rimini Fiera si è reso protagonista di un bel siparietto sui generis. Allo stand di Trenitalia del Meeting, dopo l’ennesimo colloquio “negato dall’ad Moretti”, Mirra aveva lasciato un secchiello di sabbia e una lettera in cui si definiva lo stesso Moretti “arrogante”. Non solo: la prossima volta vado a Roma con un camion pieno di sabbia, era stata la promessa dell’assessore provinciale, e la scarico di fronte alla sede delle Ferrovie dello stato.

Da parte loro, le Ferrovie avevano precisato che Moretti, il quale in quei giorni si era visto con lo stesso sindaco di Rimini Andrea Gnassi, non aveva nessun appuntamento con Mirra. Ebbene, la Provincia sosteneva che l’appuntamento c’era, eccome. Se le Fs hanno già promesso una “querela nei confronti della Provincia di Mirra”, era stato l’ufficio stampa del Meeting a provare di ricostruire a modo loro: “In merito alle comunicazioni intercorse a mezzo stampa in questi giorni tra la Provincia e l’amministratore delegato di Fs Mauro Moretti precisiamo che, essendo il Meetinga fissare questi appuntamenti, non era prevista la presenza dell’assessore Mirra all’appuntamento formalmente fissato tra il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e l’ad di Fs Mauro Moretti”.

Fatto sta che, mentre i rapporti restano gelidi, le corse vengono tagliate. In effetti, nel riminese è stata un’estate particolarmente tormentata sul fronte dei rapporti tra territori e aziende ferroviaria. Riepilogando, da giugno ad oggi stati soppressi l’Eurostar  (Pendolino) Roma-Ravenna (e tragitto inverso) che nell’estate 2010 transitava tutti i giorni e fino al 2009 operava lungo l’intero arco dell’anno. Stessa sorte per l’Eurostar City (Frecciabianca) di fine settimana Milano-Ancona via Ravenna. A Cattolica durante tutta l’estate hanno fermato solo gli Es City 9813 (da Milano) e 9824 (per Milano), contro i numerosi treni che fermavano fino al 2008. Adesso è toccato all’Intercity 608.

Nonostante tutto, la Provincia rivierasca non molla: “Al di là di tutto- è la posizione ufficiale di Mirra e della Provincia- e comunque tenendo conto dei problemi concreti cui versa Ferrovie dello Stato come gran parte delle aziende nazionali, il vero tema è l’assoluta mancanza di un confronto. I territori, le istituzioni sono costrette ad assistere passive e a subire scelte che potrebbero anche essere meglio governate se ci fosse un tavolo almeno di livello regionale. Cosa peraltro non nuova perché esso sussisteva fino a qualche anno fa. E non a caso, allora, le cose andavano meglio. Questo quindi vuole essere l’ennesimo appello a Ferrovie dello Stato per attuare un confronto in modo da evitare che anche le prossime estati vengono archiviate come questa, con un bel segno meno nel rapporto tra azienda e utenza”.

A Forlì il sindaco Balzani viene incalzato a protestare contro Moretti dallo stesso partito di Mirra, l’Udc. Il numero uno della segreteria centrista di Forlì-Cesena, Andrea Pasini, spedisce a Balzani un question time in cui  si stigmatizza la “insufficienza del servizio offerto dalle Ferrovie dello Stato nella tratta romagnola, carente di collegamenti veloci, soprattutto nella fasce orarie di maggior necessità (7.30-8.30 e 15.00-17.30) quando, a volte, non è possibile, addirittura, salire sulle carrozze strapiene. Da luglio scorso sono aumentati notevolmente (circa un 7%) i prezzi dei biglietti, senza un miglioramento del servizio, almeno per quanto riguarda il territorio romagnolo”.

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