Da mesi, anzi anni, si sente parlare di premier-Draghi, Orge & Olgettine, minorenni, statue di Priapo, crocifissi rotanti, ritmi colossali e mignottocrazia. Eppure Silvio Berlusconi, che di questo Regno Priapico è il gran (oddio: piccolo) demiurgo, non perde voti. O meglio, ne perde, ma non quanto si crederebbe – o spererebbe – dall’altra parte.
Perché ciò accade? Il primo motivo è che gli elettori berlusconiani non leggono né gli editoriali della De Gregorio, né le riflessioni di Galimberti. Il secondo è che gli elettori berlusconiani credono perfino a Massimo Corsaro (ieri all’Infedele l’ho visto grintoso: “Luxuria fa la pipì come me, ma ha il vezzo di volerla fare nel bagno delle donne“. Daje). Il terzo è che gli elettori berlusconiani sono dei Berlusconi frustrati. Se criticassero Lui, criticherebbero le loro aspirazioni più recondite e desiderate.
Chi si scandalizza di fronte all’intervista di Terry De Nicolò, dimostra di non avere capito nulla del suo paese (passato e presente), avendo l’astratta convinzione che tutti gli italiani siano cresciuti con i film di Nanni Moretti e i libri di Stefano Benni. La realtà è appena diversa.
Esiste un facile Decalogo del Berlusconiano Medio, che dimostra come questo scandalo non incida – se non minimamente – sulle convinzioni di chi lo vota. Eccolo.
1. Il berlusconiano è un fanboy: un tifoso. Quindi non ragiona. E’ come uno juventino, un milanista o un interista: non crede nelle idee di Berlusconi (che non esistono); crede nel simulacro di Berlusconi. Berlusconi non si discute: si ama. Come Ligabue, Moggi o Materazzi.
2. “Così fan tutti”. Vale quando si scopre che nel centrodestra rubano, vale quando si acclara che nel centrodestra fottono (in tutti i sensi). Berlusconi fa sesso, tradisce, millanta? Embe’? Così fan tutti.
3. “Sono fatti suoi”. Magistratura e opposizione guardano dal buco della serratura (perché intimamente pipponi). Anche questo è un dogma inattaccabile. Non serve a nulla – a nulla – ripetere che non sono affari privati di Berlusconi (perché: a) il Sire di Hardcore usa il sesso come volano politico, b) Berlusconi usa soldi – e tempi, e mezzi – pubblici per i suoi comodi ormonali, c) Risulta quantomeno irrituale che un adepto dei Family Day copuli come un riccio erotomane. Da Bukowski me lo aspettavo, dall’amico di Don Verzé – no, non Vendola – no). Non serve. Il berlusconiano reagisce a tali argomentazioni come il tifoso da curva: “Ho ragione io”.
4. “Non è vero niente”. Persino di fronte alla verità inconfutabile dei fatti, il berlusconiano nega l’evidenza. Sempre e comunque. Vecchia tecnica. Del resto è lo stesso elettore che o crede a Emilio Fede, o ritiene Vittorio Feltri un giornalista serio. Quello stesso Feltri che ieri diceva che Berlusconi non poteva fare sesso perché impotente e oggi lo tratteggia come un toro da monta.
5 . “La vostra è tutta invidia”. Vostra e loro, perché il 75enne Berlusconi che “se ne fa solo 8 invece di 11″ e dà dei “colpi pazzeschi” rappresenta il sogno di gran parte dei maschi (e delle femmine) centrodestrorse. La morale è un lusso che non attecchisce nei campi elisi di Berlusconia. Il maschio destrorso sogna harem come Berlusconi e la femmina destrorsa sogna di farne parte. O comunque ne tollera l’esistenza (“perché tanto queste cose son sempre successe“).
6. “Almeno Berlusconi si fa le donne giovani, quelli di sinistra vanno coi gay e i trans“. Non scandalizzatevi: le Santanchè e gli Stracquadanio danno vita a pensieri maggioritari in almeno un italiano su tre.
7. “La colpa è dei magistrati”. Altra tecnica antica: se io rubo non è colpa mia, ma di chi mi ha scoperto. Così come, per il maschio italico, se tradisce la colpa non è sua ma della moglie che lo ha beccato. Da qui l’imperativo: non “meno patonza per tutti”, ma “meno intercettazioni per Lui”.
8. “Beato lui” (variante più esplicita dei punti 5 e 6). Beato il vecchietto che ce l’ha lungo, duro e millanta le sue conquiste al bar (o al telefono, o in Parlamento). Berlusconi rappresenta al meglio il peggio degli italiani anche nell’alcova.
9. “Voi di sinistra siete noiosi”. La percezione del berlusconiano è che quelli di sinistra, o in generale gli oppositori di Lui, siano degli asessuati con gli occhiali spessi e i calli alla mano destra. Tale percezione – a volte corrispondente al vero – aumenta quando intellettuali vari insistono sulla “malattia compulsiva” di Berlusconi (“Malattia? Da quando il sesso è una malattia?” I berlusconiani replicheranno così). Priapino ha dato vita, e sfoggio, e sturo, al latente e perverso giovanilismo che alligna in ognuno di noi (voi, loro). Se credete che a ciò si possano opporre Erica Jong o i monologhi di Lella Costa, auguri.
10. “Lasciatelo lavorare”. E divertire. E ognuno si diverte come può e vuole.
Da tale elucubrazione si esce, apparentemente, senza speranza. Come reagire a questo sfacelo? Le opzioni sono tre.
1) Ascoltare solo Jovanotti e autoconvincersi che tutto è bene, tutto è bello, tutto è ammmmore.
2) Leggere solo Repubblica e autoconvincersi che tutti gli italiani si indignino come Francesco Merlo (esaltandosi per le Manuela Arcuri “nostra piccola Magnani“).
3) Constatare che l’Italia è questa e questo vuole.
Buona catastrofe.
Andrea Scanzi
Giornalista e scrittore
Politica - 20 Settembre 2011
Decalogo del Berlusconiano Medio
Da mesi, anzi anni, si sente parlare di premier-Draghi, Orge & Olgettine, minorenni, statue di Priapo, crocifissi rotanti, ritmi colossali e mignottocrazia. Eppure Silvio Berlusconi, che di questo Regno Priapico è il gran (oddio: piccolo) demiurgo, non perde voti. O meglio, ne perde, ma non quanto si crederebbe – o spererebbe – dall’altra parte.
Perché ciò accade? Il primo motivo è che gli elettori berlusconiani non leggono né gli editoriali della De Gregorio, né le riflessioni di Galimberti. Il secondo è che gli elettori berlusconiani credono perfino a Massimo Corsaro (ieri all’Infedele l’ho visto grintoso: “Luxuria fa la pipì come me, ma ha il vezzo di volerla fare nel bagno delle donne“. Daje). Il terzo è che gli elettori berlusconiani sono dei Berlusconi frustrati. Se criticassero Lui, criticherebbero le loro aspirazioni più recondite e desiderate.
Chi si scandalizza di fronte all’intervista di Terry De Nicolò, dimostra di non avere capito nulla del suo paese (passato e presente), avendo l’astratta convinzione che tutti gli italiani siano cresciuti con i film di Nanni Moretti e i libri di Stefano Benni. La realtà è appena diversa.
Esiste un facile Decalogo del Berlusconiano Medio, che dimostra come questo scandalo non incida – se non minimamente – sulle convinzioni di chi lo vota. Eccolo.
1. Il berlusconiano è un fanboy: un tifoso. Quindi non ragiona. E’ come uno juventino, un milanista o un interista: non crede nelle idee di Berlusconi (che non esistono); crede nel simulacro di Berlusconi. Berlusconi non si discute: si ama. Come Ligabue, Moggi o Materazzi.
2. “Così fan tutti”. Vale quando si scopre che nel centrodestra rubano, vale quando si acclara che nel centrodestra fottono (in tutti i sensi). Berlusconi fa sesso, tradisce, millanta? Embe’? Così fan tutti.
3. “Sono fatti suoi”. Magistratura e opposizione guardano dal buco della serratura (perché intimamente pipponi). Anche questo è un dogma inattaccabile. Non serve a nulla – a nulla – ripetere che non sono affari privati di Berlusconi (perché: a) il Sire di Hardcore usa il sesso come volano politico, b) Berlusconi usa soldi – e tempi, e mezzi – pubblici per i suoi comodi ormonali, c) Risulta quantomeno irrituale che un adepto dei Family Day copuli come un riccio erotomane. Da Bukowski me lo aspettavo, dall’amico di Don Verzé – no, non Vendola – no). Non serve. Il berlusconiano reagisce a tali argomentazioni come il tifoso da curva: “Ho ragione io”.
4. “Non è vero niente”. Persino di fronte alla verità inconfutabile dei fatti, il berlusconiano nega l’evidenza. Sempre e comunque. Vecchia tecnica. Del resto è lo stesso elettore che o crede a Emilio Fede, o ritiene Vittorio Feltri un giornalista serio. Quello stesso Feltri che ieri diceva che Berlusconi non poteva fare sesso perché impotente e oggi lo tratteggia come un toro da monta.
5 . “La vostra è tutta invidia”. Vostra e loro, perché il 75enne Berlusconi che “se ne fa solo 8 invece di 11″ e dà dei “colpi pazzeschi” rappresenta il sogno di gran parte dei maschi (e delle femmine) centrodestrorse. La morale è un lusso che non attecchisce nei campi elisi di Berlusconia. Il maschio destrorso sogna harem come Berlusconi e la femmina destrorsa sogna di farne parte. O comunque ne tollera l’esistenza (“perché tanto queste cose son sempre successe“).
6. “Almeno Berlusconi si fa le donne giovani, quelli di sinistra vanno coi gay e i trans“. Non scandalizzatevi: le Santanchè e gli Stracquadanio danno vita a pensieri maggioritari in almeno un italiano su tre.
7. “La colpa è dei magistrati”. Altra tecnica antica: se io rubo non è colpa mia, ma di chi mi ha scoperto. Così come, per il maschio italico, se tradisce la colpa non è sua ma della moglie che lo ha beccato. Da qui l’imperativo: non “meno patonza per tutti”, ma “meno intercettazioni per Lui”.
8. “Beato lui” (variante più esplicita dei punti 5 e 6). Beato il vecchietto che ce l’ha lungo, duro e millanta le sue conquiste al bar (o al telefono, o in Parlamento). Berlusconi rappresenta al meglio il peggio degli italiani anche nell’alcova.
9. “Voi di sinistra siete noiosi”. La percezione del berlusconiano è che quelli di sinistra, o in generale gli oppositori di Lui, siano degli asessuati con gli occhiali spessi e i calli alla mano destra. Tale percezione – a volte corrispondente al vero – aumenta quando intellettuali vari insistono sulla “malattia compulsiva” di Berlusconi (“Malattia? Da quando il sesso è una malattia?” I berlusconiani replicheranno così). Priapino ha dato vita, e sfoggio, e sturo, al latente e perverso giovanilismo che alligna in ognuno di noi (voi, loro). Se credete che a ciò si possano opporre Erica Jong o i monologhi di Lella Costa, auguri.
10. “Lasciatelo lavorare”. E divertire. E ognuno si diverte come può e vuole.
Da tale elucubrazione si esce, apparentemente, senza speranza. Come reagire a questo sfacelo? Le opzioni sono tre.
1) Ascoltare solo Jovanotti e autoconvincersi che tutto è bene, tutto è bello, tutto è ammmmore.
2) Leggere solo Repubblica e autoconvincersi che tutti gli italiani si indignino come Francesco Merlo (esaltandosi per le Manuela Arcuri “nostra piccola Magnani“).
3) Constatare che l’Italia è questa e questo vuole.
Buona catastrofe.
SALVIMAIO
di Andrea Scanzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
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Fini: “Maggioranza debolissima”
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Politica
Meloni, la conferenza stampa (tv). Su Starlink: “Non un favore a Musk, ma interesse nazionale”. E annuncia il successore di Belloni al Dis: è Vittorio Rizzi
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Sala, nei telefoni di Abedini i dati che vogliono gli Usa. Meloni da Trump per la scarcerazione entro oggi. Il ruolo di Musk nelle trattative
Economia & Lobby
L’Inps chiede indietro gli aiuti Covid ai pensionati che hanno superato le soglia di reddito
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Abbiamo deciso di nominare il prefetto Vittorio Rizzi" a capo del Dis, "persona che ha alle sue spalle una carriera assolutamente prestigiosa all'interno della Polizia di Stato, un funzionario dello Stato di prim'ordine". Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa di fine anno, spiegando che la nomina verrà formalizzata nel consiglio dei ministri convocato per oggi pomeriggio.
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Il rientro di Cecilia Sala in Italia segna uno di quei momenti sempre più rari, eppure necessari, nei quali il senso delle istituzioni e sentimenti comuni di preoccupazione e solidarietà rafforzano la nostra identità nazionale e convivenza civile". Così Francesco Pionati, in un editoriale sulla conclusione della vicenda della giornalista italiana, dove il direttore di Radio1 e Giornale Radio Rai sottolinea come "per una volta, le polemiche sono state sedate, provvidenziale, il silenzio stampa chiesto e ottenuto dalla famiglia. Per una volta tutto ha funzionato come doveva e ogni protagonista della vicenda, dal governo all'opposizione, dalla famiglia alla stampa fino all'intelligence, ha fatto quel che doveva senza sbavature, ispirato probabilmente dalla forza d'animo non comune dimostrata dalla collega arrestata in Iran".
"Certo - prosegue Pionati - riprenderanno presto discussioni e scontri legittimi sui temi caldi dell'attualità politica, ma ancora per un po' festeggiamo una bella giornata per tutti gli italiani segnata non a caso dall'applauso unanime del Senato alla notizia della liberazione. Riassume Pierferdinando Casini: 'Non ho votato e non sostengo questo governo, ma dico brava alla Meloni per il successo che ha ottenuto. L'Italia viene prima delle nostre divisioni'".
Gaza, 9 gen. (Adnkronos) - Funzionari di Hamas a Gaza sostengono che gli attacchi israeliani di oggi hanno ucciso almeno 12 persone, tra cui tre ragazze. Secondo quanto riferito dall'agenzia di protezione civile della Striscia, tre ragazze e il loro padre sono rimasti uccisi quando un attacco aereo ha colpito la loro casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza.
In un altro attacco, otto persone sono state uccise quando la loro casa è stata colpita nella città di Jabalia, nel nord di Gaza. Secondo l'agenzia di difesa civile, diverse altre sono rimaste ferite in quell'attacco.
Roma, 9 gen. (Adnkronos Salute) - Dopo otto anni in azienda come Vaccines Policy & Communication Director, Marina Panfilo entra nel Leadership Team di Msd Italia nel ruolo di Executive Director Policy, Communication & ESG Strategy. Nel corso dei suoi oltre 40 anni di carriera nell’industria farmaceutica multinazionale - si legge in una nota - Panfilo ha egregiamente ricoperto diversi ruoli direttivi a livello nazionale e internazionale, spaziando dal Business Development al Market Access, fino ad arrivare alla funzione Policy & Communication. Proprio di quest’ultima area ha volentieri accettato di prendere la guida, decidendo di ricoprire una posizione delicata e, al tempo stesso, strategica sulla quale Msd ripone da sempre una particolare attenzione, a partire dalla sua presidente e amministratrice delegata, Nicoletta Luppi.
Si tratta di un ruolo centrale che implica non solo la promozione di iniziative politiche a livello europeo, nazionale e regionale, ma che richiede anche la capacità di instaurare e mantenere un dialogo costruttivo con i principali stakeholder del sistema istituzionale e sanitario italiano. Grazie al prezioso lavoro di professioniste e professionisti in ambito policy, comunicazione e Esg, Msd si è distinta negli anni come azienda di valore, ottenendo importanti riconoscimenti quali ad esempio quello di ‘Best in Media Communication’ da parte di di Eikon/Fortune e, più recentemente, quello di ‘Campione di sostenibilità’ da parte di Forbes per il suo impegno nella Csr.
“La leadership di Marina sarà essenziale per garantire che la nostra voce venga ascoltata e rappresentata - commenta Luppi - Sono assolutamente convinta che l'esperienza consolidata e le competenze di Marina nel settore farmaceutico ci permetteranno di avanzare con determinazione verso il nostro obiettivo primario: tutelare e migliorare l'accesso dei Pazienti alle cure e alla medicina preventiva. La sua visione strategica e la sua passione per la materia saranno essenziali nel guidarci attraverso le sfide future”. Aggiunge Panfilo: “Sono orgogliosa di continuare a far parte della ‘famiglia Msd’ alla quale sono particolarmente affezionata e della quale faccio parte dal 2017. Msd è un’azienda che porta innovazione nella scienza per la salute delle persone, nella cultura aziendale, nella comunicazione, nelle strategie imprenditoriali e investe nella Ricerca & Sviluppo più di qualunque altra azienda del settore. Ma, a fare la differenza e a essere motivo di orgoglio è soprattutto una cultura che mette al centro il suo capitale umano e un grande impegno nel promuovere fattivamente i valori della diversità, dell’equità e dell’inclusione in cui da sempre crede. A rendere unica Msd - conclude - è il valore che genera per la società e l’economia italiana, nonché l’attenzione verso i dipendenti e le loro famiglie e io sono onorata di farne parte”.
Roma, 9 gen. (Adnkronos Salute) - Dopo otto anni in azienda come Vaccines Policy & Communication Director, Marina Panfilo entra nel Leadership Team di Msd Italia nel ruolo di Executive Director Policy, Communication & ESG Strategy. Nel corso dei suoi oltre 40 anni di carriera nell’industria farmaceutica multinazionale - si legge in una nota - Panfilo ha egregiamente ricoperto diversi ruoli direttivi a livello nazionale e internazionale, spaziando dal Business Development al Market Access, fino ad arrivare alla funzione Policy & Communication. Proprio di quest’ultima area ha volentieri accettato di prendere la guida, decidendo di ricoprire una posizione delicata e, al tempo stesso, strategica sulla quale Msd ripone da sempre una particolare attenzione, a partire dalla sua presidente e amministratrice delegata, Nicoletta Luppi.
Si tratta di un ruolo centrale che implica non solo la promozione di iniziative politiche a livello europeo, nazionale e regionale, ma che richiede anche la capacità di instaurare e mantenere un dialogo costruttivo con i principali stakeholder del sistema istituzionale e sanitario italiano. Grazie al prezioso lavoro di professioniste e professionisti in ambito policy, comunicazione e Esg, Msd si è distinta negli anni come azienda di valore, ottenendo importanti riconoscimenti quali ad esempio quello di ‘Best in Media Communication’ da parte di di Eikon/Fortune e, più recentemente, quello di ‘Campione di sostenibilità’ da parte di Forbes per il suo impegno nella Csr.
“La leadership di Marina sarà essenziale per garantire che la nostra voce venga ascoltata e rappresentata - commenta Luppi - Sono assolutamente convinta che l'esperienza consolidata e le competenze di Marina nel settore farmaceutico ci permetteranno di avanzare con determinazione verso il nostro obiettivo primario: tutelare e migliorare l'accesso dei Pazienti alle cure e alla medicina preventiva. La sua visione strategica e la sua passione per la materia saranno essenziali nel guidarci attraverso le sfide future”. Aggiunge Panfilo: “Sono orgogliosa di continuare a far parte della ‘famiglia Msd’ alla quale sono particolarmente affezionata e della quale faccio parte dal 2017. Msd è un’azienda che porta innovazione nella scienza per la salute delle persone, nella cultura aziendale, nella comunicazione, nelle strategie imprenditoriali e investe nella Ricerca & Sviluppo più di qualunque altra azienda del settore. Ma, a fare la differenza e a essere motivo di orgoglio è soprattutto una cultura che mette al centro il suo capitale umano e un grande impegno nel promuovere fattivamente i valori della diversità, dell’equità e dell’inclusione in cui da sempre crede. A rendere unica Msd - conclude - è il valore che genera per la società e l’economia italiana, nonché l’attenzione verso i dipendenti e le loro famiglie e io sono onorata di farne parte”.
Damasco, 9 gen. (Adnkronos/Afp) - Gli scontri tra gruppi sostenuti dalla Turchia e le forze guidate dai curdi hanno causato la morte di 37 persone nella regione settentrionale di Manbij, in Siria. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede in Gran Bretagna, che ha parlato di "feroci battaglie, nelle ultime ore, nella zona di Manbij, tra le Forze democratiche siriane (guidate dai curdi) e le fazioni dell'Esercito nazionale (sostenute dalla Turchia), che combattono con copertura aerea turca". L'osservatorio ha affermato che gli attacchi "hanno ucciso 37 persone in un bilancio preliminare", per lo più combattenti sostenuti dalla Turchia.
Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Europa e Usa sono due facce della stessa medaglia, l’Occidente. Hanno comuni interessi e devono avere comuni obiettivi se non vogliamo indebolirci: lavoreremo bene con l’amministrazione Trump. Europa e America devono rimanere alleate: è il nostro destino, è la nostra forza". Così, in un'intervista al Corriere della Sera, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, riferendosi alle ingerenze di Musk nelle politiche interne dei Paesi europei. "A oggi Musk - sottolinea - è un privato cittadino e un grandissimo imprenditore, quando sarà al governo è ovvio che dovrà misurare le sue dichiarazioni".
"Poi, per quanto riguarda il sistema di comunicazioni satellitari della sua azienda - aggiunge Tajani - è un altro discorso, una scelta tecnologica che deve fare lo Stato italiano. Io non ho preclusioni a prescindere, una cosa è Musk, altra la sua azienda. Se è in grado di fornire i migliori servizi, perché dire no a priori? Vedremo, ci saranno valutazioni, si sceglierà il meglio per garantire i servizi necessari alle nostre amministrazioni".