Due sere fa, TeleArcore – la rete che un tempo si chiamava Rai 1 – ha toccato un nuovo picco nella sua scalata verso l’indecenza. L’autorevole Augusto Minzolini, che solitamente trascura l’attualità politico-giudiziaria del Paese per parlare di olimpiadi canine e dieta mediterranea, è sceso in campo a difesa del presidente del Consiglio leggendo un comunicato stampa del Pdl travestito da editoriale: «Perché il premier dovrebbe farsi da parte ora che non c’è stata alcuna scissione nella maggioranza, una maggioranza che ha il merito di aver varato una manovra di dimensioni gigantesche per salvare il Paese?», si chiedeva con aria stupita il direttorissimo.
Ma a seguire, forse con l’intento di controbilanciare l’intervento del Paolo Bonaiuti di Saxa Rubra, la rete “ammiraglia” del servizio pubblico mandava in onda l’omelia serale di un altro giornalista indipendente: Giuliano Ferrara. «La base del contrattacco – spiegava il direttore del Foglio, rivolgendosi all’“eroico Silvio” – non può essere che quella di presentarsi dai magistrati. Altro che Palazzo Chigi, deve andare a Napoli dai giudici, da questi ragazzotti in cerca di protagonisti. Che c’entra con il ricatto, il fatto che amici insistenti ti spillano quattrini. Deve dire “Io sono generoso, aiuto gli amici, trovate un reato in questo?”».
Ci sarebbe da ridere, se non si trattasse di uno schifo quotidiano che imbratta quel che resta del servizio pubblico. E allora noi del Futurista abbiamo deciso di rispondere con una campagna su Facebook per boicottare Rai 1. Venerdì 30 settembre cancelliamo Rai 1 dal telecomando. E se già – come penso – lo avete fatto, migrando altrove in cerca di buona informazione, esortate amici, parenti e conoscenti a fare lo stesso. Più siamo, più rapida sarà la triste fine di TeleArcore.