“Con Tremonti nessun rapporto strano o opaco”. Parola di Marco Milanese, che dopo aver evitato l’arresto grazie alla contrarietà di Montecitorio, è andato nel salotto bianco di Bruno Vespa per dare la sua versione sulla votazione. “Qualcuno nella maggioranza ha tentato di rendere politica la mia vicenda. Credo che non sia corretto quando si tratta della vita di una persona” ha detto l’ex braccio destro di Tremonti, accusato di corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio e associazione per delinquere nell’ambito dell’inchiesta P4.
Il deputato Pdl, poi, è tornato sul parallelismo tra la sua vicenda e quella di Alfonso Papa, per cui invece la Camera il 20 luglio scorso ha autorizzato l’arresto. “Il gioco politico c’è stato anche per il collega. Bisognava pensarci prima anche per lui” ha detto Milanese, che poi, a differenza di quanto fatto da altri esponenti del Pdl, non ha voluto criticare l’assenza in aula di Giulio Tremonti. “Il ministro dell’Economia, così come il ministro Frattini, erano in missione e rappresentavano l’Italia all’estero. Non mi sento di muovergli nessun tipo di critica, non mi permetto”. Sulle altre assenze di oggi, invece, Milanese è stato meno garantista: “Mancavano altri colleghi per gravi motivi – ha detto – : penso, o quantomeno lo spero, che non ci fossero altre motivazioni”. Durante il voto, l’ex braccio destro del ministro del Tesoro ha detto di aver pensato solo alla sua famiglia, “a quanto hanno sofferto e a quanto soffriranno perché quello di oggi è solo un passaggio”.