Il partito socialdemocratico tedesco, l’Spd, – che governa lo stato (Länder) di Amburgo assieme al partito dei Verdi dal mese di febbraio di quest’anno – ha comunicato ieri la decisione di cancellare le tasse universitarie per tutte le università pubbliche dello stato di Amburgo. Significa che, a partire dal 1° ottobre dell’anno prossimo, gli studenti che si immatricoleranno all’università non dovranno pagare più alcuna tassa. Zero euro per studiare. Gli studenti potranno finalmente tornare ad esercitare un vero diritto allo studio.
Si tratta di un ritorno, infatti, e non di un’assoluta novità: prima del 2007, anno in cui furono introdotte le tasse universitarie ad Amburgo (anche come conseguenza della sempre maggiore adesione del sistema universitario tedesco al “processo di Bologna”, fondato essenzialmente sulla competizione e sul principio di mercato), l’iscrizione alle università pubbliche era già gratuita. Ottima notizia, quindi, per gli studenti dello stato di Amburgo – che è anche la più grande e importante regione della Germania dopo Berlino – che tornano a studiare gratuitamente.
Ma come si è arrivato a questo risultato così importante (quasi impensabile per gli studenti italiani, il cui diritto allo studio è stato di fatto cancellato dopo la “contro-riforma Gelmini”)? Merito della coalizione di centrosinistra al governo? Non proprio. La coalizione di centro sinistra ad Amburgo, che ha ottenuto il voto di migliaia di studenti alle elezioni di febbraio di quest’anno con la promessa di cancellare le tasse universitarie, una volta al governo ha cambiato idea. Il nuovo governo, infatti, quasi subito dopo le elezioni, fece sapere che le tasse universitarie sarebbero rimaste invariate, almeno fino al 2013 e che gli studenti si potevano mettere l’anima in pace. In aggiunta a tale decisione, il governo prospettò anche un taglio di circa 20 milioni di euro per il prossimo anno accademico.
Il cambio di rotta del governo di Amburgo è avvenuto soltanto a seguito delle continue e decise proteste degli studenti. Tra queste è da ricordare indubbiamente la protesta rumorosa del 25 maggio scorso, quando migliaia di studenti manifestarono fuori dal palazzo del governo, indossando anche delle allegre magliette con su scritto ‘Studiengebühren wegtanzen’ (che si potrebbe tradurre con “Via le tasse ballerine”).
Oltre al taglio delle tasse universitarie, il governo di Amburgo ha deciso di destinare altri 37,8 milioni di euro all’università, a partire dal 2013. Le lotte studentesche ad Amburgo hanno dato i loro frutti.