La cifra d’ingaggio offerta era di 800 mila dollari lordi a partita (600mila netti) fino al 13 novembre. “In pochi giorni l’affare si sistemerà in positivo o in negativo, ma si chiude perché il campionato italiano comincia”, aveva detto al fattoquotidano.it il presidente bianconero. “Comunque se dobbiamo rompere il salvadanaio, lo rompiamo insieme alla città di Bologna. Avere l’ambasciatore del basket mondiale a Bologna sarebbe qualcosa di clamoroso non solo per la Virtus”. Ma la città pare che non sia stata – complice la crisi – nella possibilità di rispondere.
Altra grana era la necessità di trovare una polizza assicurativa per 83 milioni di dollari. Trattativa dunque archiviata? Questo no. Sabatini ci proverà fino alla fine, ma le posizioni tra il manager del giocatore e la società sono assai distanti. Forse oggi potrebbe arrivare la risposta ufficiale.
Dovesse sfumare l’ipotesi per Bryant il futuro sarebbe la Turchia. Il presidente del Besiktas di Istanbul, avrebbe proposto 5,5 di dollari per sei mesi. Lascerebbe la California per dare spettacolo nella città del Bosforo solo per tenersi in allenamento, certo, ma anche per non far mancare il solito fiume di quattrini al suo conto corrente, cosa che in Italia in questo momento non appare possibile. Non per la mancanza di volontà da parte dei presidenti, vedi Sabatini, ma perché gli sponsor non ci sono.
Inoltre a Istanbul, sponda Besiktas, incontrerebbe un altro giocatore di tutto rispetto della Nba, Deron Williams, playmaker dei New Jersey Nets. Williams si sarebbe accontentato di 200 mila dollari al mese. Certo, il suo pedigree non è nobile come quello del collega dei Lakers, ma si tratta comunque di un altro grande con cui Bryant sarebbe in sintonia.