Ogni volta che pensiamo a qualcosa scegliamo una direzione. Se penso a un limone, non sto pensando all’aula universitaria, al negozio di pop corn, alla camicia da stirare, ecc. E’ possibile che, se penso al limone, apparirà l’immagine di una bistecca, poi una brace, poi la serata con gli amici trascorsa in giardino mangiando bistecche e salsicce innaffiate con spruzzi di limone. La mente funziona per neuroassociazioni. Se vi dico di non pensare a un elefante lo state già pensando. La mia frase vi ha indotto a prendere una direzione.
Ma cosa si muove? Che cosa si mette in moto da un punto verso un altro punto? In sintesi, è energia. Energia mentale. Quando i nostri pensieri prendono una direzione cupa, triste, deprimente, la nostra energia vitale si abbassa e tra i possibili rischi c’è la depressione. Al contrario, quando entriamo in una stanza piena di colori dove giocano bambini che sorridono è possibile che sorridiamo anche noi e per un istante il nostro pensiero prende una direzione positiva.
Anche quando guardiamo la televisione il nostro pensiero prende una direzione. In alcuni casi, quando seguiamo un flusso di pensieri circolari, entriamo in un leggero stato di trance ipnotica. Ad esempio, i programmi dove sono messi a confronto cittadini che litigano o finti ragazzi che devono rimorchiare ragazze, possiamo stare davanti al televisore per ore senza renderci conto che la nostra energia ha preso la direzione che impone il network televisivo. Se un anziano guarda il Tg1 di Minzolini e segue la direzione dell’informazione che viene proposta, il suo pensiero costruirà un modello di realtà prestabilito da chi trasmette. E’ una semplice legge psicologica.
Cosa succede, allora, se ogni giorno milioni di persone seguono la direzione psicologica imposta dalle reti televisive controllate dalla lobby berlusconiana? Accade che una parte del popolo si forma un’immagine della realtà che non corrisponde necessariamente alla realtà. E cosa succede se altri milioni di persone, più sveglie e consapevoli, aprono ogni giorno i giornali e leggono le news in Rete che dicono sempre le stesse cose, e cioè Berlusconi, le prostitute, i processi, le intercettazioni, le ragazzine, i ricatti, il Parlamento che salva i corrotti, la crisi economica, il debito pubblico che sale, la scuola a pezzi, le aziende in crisi, i precari che aumentano, i privilegi della Casta e così via? Accade che il pensiero prende la direzione di ciò che è connesso a queste parole. In sintesi: il buio mentale. Lo scoraggiamento. L’assenza di speranza.
Ecco quindi in che modo Silvio Berlusconi, monopolizzando continuamente l’attenzione del mass media, va considerato a mio avviso come un mago nero dell’informazione. Il mago infatti è colui che crea risultati usando qualcosa che non si vede. L’oscuro signore degli schermi usa quindi il pensiero televisivo per avvelenare le menti e infettare il tessuto sociale. Finché l’anomalia del monopolio televisivo e informativo non verrà spezzato con una legge sul conflitto di interesse, non è possibile spezzare l’incantesimo.
E noi, intanto, cosa possiamo fare? Possiamo scegliere la direzione dei nostri pensieri. Possiamo difenderci da questo diffuso veleno che contamina le nostre vite facendo attenzione a cosa mangiamo psicologicamente. Nel mio caso, ho buttato il televisore molti anni fa. Certi programmi mi davano la nausea. E oggi, nell’era dei Minzolini, Ferrara, Fede, e quindi con Mediaset che impone il suo modello di pensiero anche ai programmi della Rai (e manda via le poche voci intelligenti come Michele Santoro o Serena Dandini), la nausea diventerebbe vomito. Quindi niente tv. E vi assicuro: sto benissimo. Non mi perdo nulla.
Allo stesso tempo, da alcune settimane, navigo di meno nei siti d’informazione. So già in anticipo cosa leggerò nelle home page dei principali giornali on line: Berlusconi, le intercettazioni, i processi, la crisi economica, la scuola fatta a pezzi, la crisi del lavoro, ecc. D’accordo: il giornalismo deve raccontare la realtà. Ma quando ogni giorno l’informazione mi propone la stessa direzione del pensiero, assalendo la mia salute e il mio sorriso, allora l’unico antidoto è staccarsi dalla rete delle informazioni. Come presidente di Netdipendenza Onlus organizzo periodicamente dei “digiuni informativi” e ogni anno promuovo la Giornata nazionale a schermi spenti. Vi posso assicurare che molti mi hanno scritto per segnalarmi che ne avevano proprio bisogno.
Alcuni lettori del mio blog, leggendo un mio recente post intitolato Messaggio da Andromeda, si sono ben resi conto che le parole di Bossi o le menzogne di Berlusconi – viste da una distanza di 2,5 milioni di anni luce – sono granelli di sabbia. A volte bisogna prendere le distanze dalle cose insignificanti per prendere una nuova direzione. Succede nella vita e anche nel mondo del pensiero.
Quindi, ok, informiamoci, ma – come scrisse Eugenio Scalfari in un editoriale del 1999 – “continuate a guardare le stelle”.
Segui le mie videoinchieste su enzodifrennablog