Un annuncio che arriva come una doccia fredda sui dipendenti, che questa mattina hanno dato il via a uno sciopero a singhiozzo. Dopo averne discusso in assemblea hanno deciso di incrociare le braccia fino alle 10.30, e poi ancora dalle 11.30 fino alle 13. La protesta, fanno sapere i rappresentanti della Femca-Cisl, proseguirà la settimana prossima fino a mercoledì, quando si terrà un incontro coi dirigenti della Bruno Magli. I delegati hanno poi annunciato di voler chiedere al più presto l’intervento di Comune e Provincia per l’apertura di un tavolo di crisi, nella speranza che si possa salvare l’attività in città ,magari trovando un compratore.
A rischio ci sarebbero circa 100 dipendenti dello stabilimento di via Larga, mentre altri 10 non sanno ancora se rimarranno a lavorare in città. Il piano industriale prevede infatti anche la nomina di un nuovo direttore creativo e il trasferimento di uffici e showroom in un nuova sede a Milano.
Nata a Bologna nel 1936 per iniziativa di Bruno Magli e dei suoi fratelli, è diventata negli anni un marchio storico del made in Italy, sviluppando una rete in franchising con punti vendita sparsi in tutta Europa, in Giappone, Cina e Stati Uniti. Già questa primavera l’azienda aveva anticipato l’avvio di un nuovo piano di ristrutturazione nel tentativo di guadagnare efficienza e riportare così i conti in attivo.