Questa sera l’Europa della ricerca e dell’innovazione scenderà in piazza, nei teatri e nei luoghi di ritrovo per la Notte dei Ricercatori. Migliaia di giovani e meno giovani che abitualmente lavorano con coraggio e passione nei laboratori di ricerca, nelle biblioteche e nei centri d’eccellenza si confronteranno con la popolazione, permettendo al grande pubblico di conoscere il loro lavoro e l’entusiasmo, nonostante tutto. Nonostante i tagli, la fuga dei cervelli, il precariato, nonostante le scarse prospettive aggravate ancora di più in un’Italia imbalsamata.
La notte dei Ricercatori, iniziativa promossa dalla Commissione Europea, approda anche in decine di atenei in Italia, con nove progetti distinti che coinvolgeranno ben quaranta città. Tra tutti si segnala “Everyday Science”, che ha coinvolto venti città in dieci diverse regioni italiane, capitanato da Aster – Rete Alta Tecnologia.
Così questa sera torniamo a festeggiare la ricerca anche sul web, con una diretta “a rete unificata”. Dalle ore 20 alle ore 23,30 andrà online un web talk su Nottericercatori.it e su centinaia di micro web tv del network Altratv.tv, sui micromedia iperlocali, sulle web radio e web tv universitarie. Interverranno ricercatori e scienziati e ci collegheremo via Skype con Irene Tinagli da Madrid, con Antonello Bonci dalla California, con Eleonora Voltolina da Cagliari e Nicoletta Maraschio da Firenze. Ciascun blog o web tv può aderire alla trasmissione rilanciando il flusso video e embeddandolo sulla propria piattaforma. Per richiedere il codice occorre scrivere a info@altratv.tv.
D’altronde la Rete è congeniale alla ricerca. Così ha precisato Dario Braga, prorettore alla ricerca dell’Università di Bologna: “Oggi più nessuno balla da solo. Solo le sinergie e il gioco di squadra tra università, enti di ricerca e enti locali, imprese e terziario possono portarci di là dal guado. Vecchie differenziazioni, solchi ideologici, interessi particolaristici, persino antipatie personali non hanno più spazio”.
Ma in questo periodo così nero per la nostra economia e scandito dalla mancanza di una guida (anche morale) in politica ha senso festeggiare la ricerca? Io credo di sì, perché occorre che esca dagli ambiti ristretti e talvolta autoreferenziali e si confronti con un pubblico più allargato. Perché l’autoreferenzialità, se talvolta preserva la comunità, altre volte la colloca in isolamento con il resto della società. Mai come oggi è importante che tutti capiscano quanto sia strategica la ricerca. Perché ci migliora la civiltà, l’ambiente. In fondo la nostra vita quotidiana.