“Il presidente Berlusconi è un maestro quando dice che il suo cuore gronda sangue perché deve mettere nuove tasse ma è obbligato dai mercati e dalla Unione Europea, ma così ha fatto da due danni: ha reso più invisa agli italiani l’economia di mercato e ha reso più impopolare l’Europa”. Lo ha affermato l’ex Commissario europeo Mario Monti in un convegno a Genova. “E’ stato un errore anche dire che l’Italia andava bene – ha aggiunto Monti – perché ora è molto più difficile dire che servono sacrifici e spiegare il motivo”.
Mentre sul voto in aula per l’arresto del deputato Pdl Marco Milanese, Monti non ha dubbi. “E’ stato molto sgradevole vedere come sono state voltate le spalle al ministro Giulio Tremonti dopo che ci si è messi in fila per omaggiarlo e riverirlo”. Insomma Monti prende le difese del ministro anche perché “la crisi è stata gestita bene dall’Italia nella parte economica della tenuta dei conti, e questo è un grande merito di Tremonti che ha resistito a tante pressioni”. Dal governo sono stati però “sottovalutati altri problemi, come l’incapacità della crescita con la competitività – ha aggiunto Monti -. Il problema è stato negato, ma da 15 anni l’Italia cresce meno degli altri”.
Per l’ex commissario europeo l’Italia dovrebbe fronteggiare la grave crisi “limando i tanti privilegi per favorire la crescita”. Da dove partire? “Bisogna attuare riforme impopolari mettendo insieme pro tempore le parti più sensibili di ciascuna parte politica – ha spiegato al convegno -. In questo modo ciascuna componente perderebbe consensi e i timori di debacle elettorale si ridurrebbero”. Monti non dice in pubblico se è disponibile a guidare un governo nel caso il Quirinale chiamasse. A una domanda precisa non ha detto di no, ma ha risposto: “con tutto il rispetto per questa platea e questa associazione non potrei rispondere qui a una domanda come questa”.
Mentre qualche alto dirigente di Confidustria a Genova dice “magari” a proposito di una candidatura di Monti, lui spiega che il problema è che “bisognerebbe rendere un pò infelice ogni italiano limando i privilegi, ma questo Governo non vede questa strada né culturalmente né politicamente”.