“Tutti noi che abbiamo responsabilità nella guida del Paese, abbiamo il dovere di darvi speranza, di darvi seriamente motivi di fiducia nel domani”. Giorgio Napolitano, rivolgendosi ai ragazzi presenti al Quirinale per la Cerimonia dell’inaugurazione dell’anno scolastico, è tornato sul tema della responsabilità che la classe politica ha nei confronti del Paese.
“E’ venuto un altro di quei momenti in cui bisogna riuscire a fare un grande sforzo, noi italiani, noi Italia unita, per garantirci un degno futuro, per garantirlo alle generazioni più giovani. Occorre essere in tanti a fare ciascuno la sua parte”, ha aggiunto il Presidente della Repubblica. “Dalla nostra storia ricaviamo motivi di orgoglio per quello che abbiamo costruito e di fiducia per come l’Italia ha saputo superare momenti drammatici, prove molto dure e difficili”. Per questo, è importante “riconfermare il valore storico e attuale di un’Italia unita, rispettosa dei principi democratici incardinati nella nostra Costituzione, capace di contare nel mondo d’oggi”. E’, insomma, quel richiamo, reiterato, del Capo dello Stato ad una coesione nazionale di fronte al “peso delle gravi difficoltà che l’Italia sta affrontando”, un peso “che si è fatto sentire” e che comporta un rischio per il Paese nel quadro europeo.
“Il benessere non solo in seno alla famiglia, ma anche nella società e nel Paese sono solo in piccola parte un regalo della buona sorte o qualcosa di acquisito per sempre, ma sono invece soprattutto il frutto di una conquista quotidiana che premia il nostro impegno, la comprensione e la tolleranza nei confronti degli altri, la capacità di lavorare insieme, la competenza con cui sappiamo risolvere problemi, il desiderio di aprire nuove prospettive”. Chi ha la responsabilità di guidare il Paese, ha sottolineato il Capo dello Stato, ha “il dovere di dare speranza e motivi di fiducia nel domani”, soprattutto alle giovani generazioni, e quindi anche a quel mondo della scuola che ha fornito un contributo “determinante e straordinario” ai festeggiamenti e alle iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Senza quel contributo, ha detto Napolitano, “non potremmo parlare di una grande risposta collettiva, di una grande mobilitazione come quella che c’è stata in tutto il Paese”.