Lo avevano annunciato da tempo, e alla fine i blogger di listaouting.wordpress.com lo hanno fatto davvero: questa mattina hanno pubblicato i dieci nomi di esponenti politici che, secondo loro, sono “omofobi ma gay”.
Dieci nomi – tra cui quelli di ministri, parlamentari, portavoci di partito, un governatore regionale – che, secondo gli hacker e autori del blog, tengono accuratamente nascosto il proprio orientamento nella vita sessuale. E la ragione è semplice: fanno parte di una coalizione che da sempre difende strenuamente il concetto tradizionale di famiglia, schierandosi contro i vari tentativi – dai “pacs” ai “dico” fino ai registri delle unioni civili – di riconoscere una veste giuridica anche alle coppie non composte da due persone di diverso sesso.
L’iniziativa, però, ha suscitato più di una perplessità anche nel mondo omosessuale, e c’è chi ha criticato la scelta, sia per i suoi obiettivi sia per il fatto che “dichiararsi è un atto di libertà”.
Franco Grillini, responsabile diritti civili e associazionismo dell’IdV, ha dichiarato di considerare un errore “fare una lista di nomi, violando la privacy delle persone anche se, in alcuni casi, si tratta di omofobi patentati che fanno una politica senza coerenza con la propria identità”. Pur apprezzando lo smascheramento di un comportamento ipocrita “perché la lotta politica si dovrebbe fare mettendoci la faccia e correndo anche i relativi rischi”, Grillini sottolinea anche che la lista dei famosi dieci viene “da persone anonime e su un sito registrato all’estero”.
Anche il vicepresidente del Pd Ivan Scalfarotto è molto critico, e parla di “operazione così dilettantesca” che “fa male alla battaglia per i diritti civili”. La compilazione della lista, secondo Scalfarotto, è un atto “pressappochista” che “rischia di squalificare e macchiare con il gossip l’impegno di tutte quelle persone che nelle associazioni e nei partiti ogni giorno conducono una lotta politica su temi serissimi e fondamentali per il progresso civile dell’Italia”.
Quello di oggi è, in ogni caso, solo di un primo assaggio: gli autori del blog annunciano che l’elenco si allungherà a breve, e che “compariranno anche i nomi di molti sacerdoti”.