Quello dei cervelli in fuga è un grave problema per il nostro Paese. Ancor più grave sembra quello dei cervelli che, ahimé, rimangono qui, specie se diventano ministro dell’Istruzione. Celebrando la recente scoperta scientifica fatta nei giorni scorsi al Cern di Ginevra, Gelmini – entusiasta ma incauta – si è abbandonata a un’esternazione in forma di Comunicato Stampa che (se non fosse frutto di ignoranza e dilettantismo addirittura peccaminosi per un ministro dell’Istruzione) rappresenterebbero la seconda clamorosa scoperta della settimana, soprattutto nel Paese dei noTav: “Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo. Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro”. Also sprach Mary Star. Un’abbinata sensazionale di fantasia sbrigliata e inadeguatezza istituzionale. Il tunnel non esiste.
Gelmini, invece, sì e dobbiamo tenerci questa incauta rappresentante dell’ignoranza impudica che ci governa. Una prospettiva da prendere in considerazione per il ministro potrebbe essere formulare l’affermazione in forma di domanda ed infilarla nelle batterie dei 5000 quiz recentemente pubblicate dal Miur, tra cui verranno selezionate le domande da Rischiatutto per la prova preselettiva del concorso per dirigenti scolastici (presidi). Infatti, se Mike Bongiorno e i suoi collaboratori erano puntuali e seri nella preparazione dei quesiti, non altrettanto lo sono stati gli anonimi (un’operazione di selezione di cui nessuno si prende la responsabilità culturale diretta è perfettamente in linea con la considerazione del ministro per il personale della scuola) che si sono cimentati per il Miur: i quiz letteralmente pullulano di errori e refusi, oltre a proporre tematiche completamente inadeguate a valutare le competenze di un aspirante preside e a suggerire non velate forme di propaganda governativa. Cosa volete che cambi, quindi, una domanda sui 732 chilometri di tunnel fantasma che, nell’immaginazione di Gelmini, collegherebbero il Gran Sasso con Ginevra? Magari, esattamente come è successo con la continua evocazione dell’azienda (così spesso nei quiz si identifica la scuola), qualcuno potrebbe crederci davvero…