Fino alle lacrime mi commuovono, le innamorate del premier. Quelle che lo amano “a 360 gradi” (che vuol dire, signorina Began? In modo panoramico? Girandogli attorno? Supine anziché in ginocchio?), quelle che lo difendono vibrando in tutto il silicone, le fedelissime, quelle che non si scansano dal capezzale di Putin (king size erotico per ammucchiate) neanche nel momento del trapasso (non si sa mai, potrebbe sempre risorgere e tornare utile).

Mi affascinano queste Maddalene spavalde. Le santanchè, le brambille. Ex bellezze bonificate e ricollocate, bellezze in servizio permanente effettivo, che non mollano, non demordono, non si pentono. Donne disponibili. A tutto. A dargliela come a procurargliela. A cantare le lodi della sua prestanza, a negare la decadenza che avanza, a santificarne l’economica potenza, come se i soldi sterilizzassero tutto: etica ed estetica, miseria e nobiltà, crimini e misfatti, vezzi e vizi.

“Una volta un’ospite ha buttato un asciugamano per terra”, narra incredula la Began, “l’ha raccolto Lui”. La maiuscola è nostra. L’ammirazione estatica, no. Quella è tutta sua.

Il Fatto Quotidiano, 25 settembre 2011

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