LETTERA(IMMAGINARIA)DI UN CRITICO TELEVISIVO STATUNITENSE ATTENTO OSSERVATORE DELL’ITALIA
Gentile Cristina,
io eviterei di mettere in fila le sigle dei talk-show dei palinsesti delle varie emittenti come se fossero”il vero elisir di lunga vita di B. e della banda larga al seguito,di destra di sinistra e di centro”,parola di Marco Travaglio(ma di lui mi occuperò più tardi).La verità è che senza talk la politica non avrebbe senso,e parliamoci chiaro:guardare in faccia e ascoltare la gente non è certo come leggerne le gesta.E poi mi sorprende che siano proprio i giornalisti de”Il Fatto”a lamentarsi dei programmi dove adorano presenziare ed essere protagonisti di imperdibili gaffe.
Le faccio un esempio.Giovedi 15 corrente mese ho assistito ad un’autentica invasione della tivvù da parte dei giornalisti de”Il Fatto”:Gomez su La7(la stessa La7 dove un altro giornalista della stessa testata,Telese,conduce un programma di attualità con interviste su temi del tutto analoghi a quelli affrontati dai talk,sicchè il suo viene in rilievo come un vero e proprio small-talk-show);Feltri su Rete4 e Padellaro su Rai3.
Vediamo un po’ che hanno combinato.
STEFANO:UN CAFONE ALLO SBARAGLIO
Il giovanotto dalla voce delicata come quella di una fanciulla(o di un eunuco egizio),si è presentato da Banfi con l’aria del saputello incapace di dire una frase suscettibile di tradire una riflessione o quantomeno di essere ricordata immediatamente dopo essere stata pronunciata.Lo sguardo che tradiva l’emozione di chi non si aspettava tanta considerazione(“possibile che qualcuno mi stia ascoltando?” sembrava chiedere a se stesso)e l’aria da bravo ragazzo,suscitata nel telespettatore dalle sue guanciotte paffute e dalla chioma diligentemente spartita in due zone asimmetriche e separate da una linea perfettamente retta(oltre che ovviamente dal ridicolo tono di voce),non sono tuttavia riusciti a nascondere la sua evidente ignoranza in ordine alle più elementari regole di bon ton.Tanto per cominciare non si è sbarbato.E barbutissimo ha persino aperto bocca,sì da ricevere l’attenzione del cameraman e quasi a voler sfidare il telespettatore che nel frattempo si chiedeva:ma non è che questo c’ha i peli in faccia per sottolineare che è lì solo perché ha voluto fare un favore al conduttore?E per finire ecco la ciliegina sulla torta:la sovrapposizione della gamba sinistra ad angolo retto sovra la gamba destra,come se ignorasse che al massimo è consentito l’accavallamento.Insomma:un cafone dalla voce fievole del tutto fuori luogo.
Voto:0 con outlook positivo(si spera infatti che rinunci al ruolo di visibile ospite televisivo per dedicarsi con rinnovata determinazione a quello di invisibile giornalista della carta stampata,ruolo per il quale sembra essere assoluamente TAGLIATO)
LUCA:IL PINGUINO SENZA GHIACCIO
Tralasciando di discorrere circa il suo dignitoso sembiante,quantunque Mister Mustache abbia bisogno di perdere qualche grammo se intende proseguire nell’indossare abiti aderenti fino al limite dello strappo da movimento inconsulto,passiamo subito al punto cruciale della nostra analisi:l’eccessivo sentimentalismo.Il suo sbavare sulle curve della Costamagna è ormai stato legittimamente archiviato tra le pagine più vergognose della televisone italiana(lo sguardo perso di tra la venerea linea del gentil busto dell’avvenente collega sembrava ricordare quello di uno degli attori più famosi della commedia televisiva italiana:Paolo Villaggio,quantunque a differenza di questi il Telese riuscisse a trattenere la lingua entro la sua cavità orale…)grazie al subentro del butterato e velenosissimo Porro,non proprio uno di quelli che ti farebbe venir voglia di guardare con piacere qualcosa di diverso dal tuo specchio,ma senza dubbio idoneo ad evitare che su La7 si assista ad una fornicazione in diretta(la bella Liusella,infatti,sebbene mostrasse una certa ritrosia,sembrava gradire le attenzioni di Baffetto Sardo,non disdegnando di esibire puntata dopo puntata la varietà del suo guardaroba”da notti in spiaggia”).
Ma,ahimè,il sentimentalismo di Telese non si esaurisce nell’incontinenza del suo testosterone.Esso va ben oltre,fino a toccare le vertiginose vette della lagna per poi ripiegare verso una più rassicurante carezza,non omettendo un buffetto(ah!quale dolore per la vittima spiazzata da tanta crudeltà!),verso chi ha lo spiacevole compito di subirne la metafisica disquisizione che precede la domanda incredibilmente polemica e al limite dell’ingiuria personale a cui è chiamato a dare risposta…
Il sentimentalismo telesiano è ormai una componente essenziale dell’Italian Talk Show ,ma quando è l’ideatore medesimo a manifestarlo nella sua interezza non si può fare altro che inchinarsi di fronte a tanto coraggio(…certi che nel mentre non oserebbe colpirci alle spalle…)
A questo punto qualcuno potrebbe chiedermi:ma se ti è così antipatico perché continui a seguirlo?E’ presto detto:la giravolta su seggiola rotante in chiusura…davvero imperdibile…
Voto:0 con outlook positivo(si spera infatti che prima o poi-meglio prima- caschi dalla seggiola…ovviamente prima della chiusura…).
PETER:UN VICHINGO SURRISCALDATO
Il direttore de”ilfattoquotidiano.it”è un uomo fuori dagli schemi.Durante la sua partecipazione alla prima puntata di”Piazzapulita”ha espresso tutte le sue doti:a)la mancanza di gusto:non si capisce infatti per quale motivo continui ad umettare la sua brizzolata chioma(?)con delle strane sostanze(secondo alcuni miei collaboratori dovrebbe trattarsi di brillantina o gel bianco,secondo altri di una spruzzata di lacca…a mio modesto avviso invece….si tratta più semplicemente di sudore);b)la pavidità:è bastato lo sguardo incattivito dell’arrogantissimo Renzi,sindaco di Firenze,per metterlo a tacere(pur avendo Renzi sostanzialmente confermato la felice intuizione del direttore circa la completa sovrapponibilità,sul piano dell’inadeguatezza a risolvere i problemi e della tendenza a delinquere,tra i sedicenti contrapposti schieramenti politici nazionaii,intuizione alla quale il sindaco si proponeva di replicare…Ma è evidente che il non averlo sottolineato costituisce un aggravante a carico del Gomez);c)l’oratoria da assiduo frequentatore di poco frequentati bordelli:Peter sembra avere dei problemi di udito,ragion per cui non si accorge di alzare inopportunamente il tono della sua voce mentre discute di argomenti che richiederebbero invece un tecnicismo che mal si concilia con l’ aggressività della sua voce,ciò porta ad una inevitabile conseguenza:poiché non può gridare troppo a lungo semplifica il suo pensiero,non sottolinea le parole-chiave(è il discorso intero,secondo lui,ad essere meritevole di essere impresso nella mente di chi lo ascolta)e non sapendo come porre fine al suo urlare si focalizza sull’unico interlocutore che gli presta attenzione,nella speranza di essere interrotto.
Voto:0.01 con outlook positivo(si spera infatti che provveda a fissare un appuntamento con un otorino) .
PADELLARO:SUPERBO
Il direttore de”Il Fatto Quotidiano”è ormai ospite permanente di Linea Notte,il programma di approfondimento del Tg3.Rispetto ai suoi dipendenti e ai suoi colleghi direttori di altri giornali possiede senza dubbio una dialettica fluente e idee chiare,oltre che un bell’aspetto.
Voto:9 con outlook positivo(si spera infatti che non opponga il suo veto in ordine alla pubblicazione di questa missiva).
MARCO TRAVAGLIO:SGRADEVOLI AMNESIE
Quando si suol dire:”da che pulpito!”.Come se il fascinoso torinese ignorasse di avere elettrizzato milioni di suoi lettori con i suoi interventi da Santoro o di avere dato il proprio imprimatur all’iniziativa del sito del suo giornale dal titolo”E’la stampa,bellezza!”,ovviamente un talk show.Proprio come lui,in fondo.
Voto:meno senza prospettive(default tecnico).
Matthew Walter,writer for
The New York Times
Traduzione a cura
di Vito Matteo |
Misfatto
Box populi
Ed ecco le, anzi la risposta, una sola ma lunghissima, alla domanda della scorsa settimana, posta dalla nostra Art Director Cristina Trovò:
‘Ho visto il nuovo talk-show di Formigli. E ho visto ‘In onda’ di Telese’. E Floris e Porta a Porta e Otto e Mezzo e Gad Lerner e Paragone con l’ultima parola e l’Annunziata in mezzora. Tutti con la stessa compagnia di giro, i soliti Belpietro, Castelli, Ghedini, Nicola Porro, Maurizio Lupi, la Bindi, la Finocchiaro e pure Gomez, ormai ovunque anche lui. In cosa si differenziano questi appuntamenti sugli stessi argomenti, con le stesse parole? E a voi questa multiproposta non mette ansia perché non riuscite a vederli tutti??’
Gentile Cristina,
io eviterei di mettere in fila le sigle dei talk-show dei palinsesti delle varie emittenti come se fossero”il vero elisir di lunga vita di B. e della banda larga al seguito,di destra di sinistra e di centro”,parola di Marco Travaglio(ma di lui mi occuperò più tardi).La verità è che senza talk la politica non avrebbe senso,e parliamoci chiaro:guardare in faccia e ascoltare la gente non è certo come leggerne le gesta.E poi mi sorprende che siano proprio i giornalisti de”Il Fatto”a lamentarsi dei programmi dove adorano presenziare ed essere protagonisti di imperdibili gaffe.
Le faccio un esempio.Giovedi 15 corrente mese ho assistito ad un’autentica invasione della tivvù da parte dei giornalisti de”Il Fatto”:Gomez su La7(la stessa La7 dove un altro giornalista della stessa testata,Telese,conduce un programma di attualità con interviste su temi del tutto analoghi a quelli affrontati dai talk,sicchè il suo viene in rilievo come un vero e proprio small-talk-show);Feltri su Rete4 e Padellaro su Rai3.
Vediamo un po’ che hanno combinato.
STEFANO:UN CAFONE ALLO SBARAGLIO
Il giovanotto dalla voce delicata come quella di una fanciulla(o di un eunuco egizio),si è presentato da Banfi con l’aria del saputello incapace di dire una frase suscettibile di tradire una riflessione o quantomeno di essere ricordata immediatamente dopo essere stata pronunciata.Lo sguardo che tradiva l’emozione di chi non si aspettava tanta considerazione(“possibile che qualcuno mi stia ascoltando?” sembrava chiedere a se stesso)e l’aria da bravo ragazzo,suscitata nel telespettatore dalle sue guanciotte paffute e dalla chioma diligentemente spartita in due zone asimmetriche e separate da una linea perfettamente retta(oltre che ovviamente dal ridicolo tono di voce),non sono tuttavia riusciti a nascondere la sua evidente ignoranza in ordine alle più elementari regole di bon ton.Tanto per cominciare non si è sbarbato.E barbutissimo ha persino aperto bocca,sì da ricevere l’attenzione del cameraman e quasi a voler sfidare il telespettatore che nel frattempo si chiedeva:ma non è che questo c’ha i peli in faccia per sottolineare che è lì solo perché ha voluto fare un favore al conduttore?E per finire ecco la ciliegina sulla torta:la sovrapposizione della gamba sinistra ad angolo retto sovra la gamba destra,come se ignorasse che al massimo è consentito l’accavallamento.Insomma:un cafone dalla voce fievole del tutto fuori luogo.
Voto:0 con outlook positivo(si spera infatti che rinunci al ruolo di visibile ospite televisivo per dedicarsi con rinnovata determinazione a quello di invisibile giornalista della carta stampata,ruolo per il quale sembra essere assoluamente TAGLIATO)
LUCA:IL PINGUINO SENZA GHIACCIO
Tralasciando di discorrere circa il suo dignitoso sembiante,quantunque Mister Mustache abbia bisogno di perdere qualche grammo se intende proseguire nell’indossare abiti aderenti fino al limite dello strappo da movimento inconsulto,passiamo subito al punto cruciale della nostra analisi:l’eccessivo sentimentalismo.Il suo sbavare sulle curve della Costamagna è ormai stato legittimamente archiviato tra le pagine più vergognose della televisone italiana(lo sguardo perso di tra la venerea linea del gentil busto dell’avvenente collega sembrava ricordare quello di uno degli attori più famosi della commedia televisiva italiana:Paolo Villaggio,quantunque a differenza di questi il Telese riuscisse a trattenere la lingua entro la sua cavità orale…)grazie al subentro del butterato e velenosissimo Porro,non proprio uno di quelli che ti farebbe venir voglia di guardare con piacere qualcosa di diverso dal tuo specchio,ma senza dubbio idoneo ad evitare che su La7 si assista ad una fornicazione in diretta(la bella Liusella,infatti,sebbene mostrasse una certa ritrosia,sembrava gradire le attenzioni di Baffetto Sardo,non disdegnando di esibire puntata dopo puntata la varietà del suo guardaroba”da notti in spiaggia”).
Ma,ahimè,il sentimentalismo di Telese non si esaurisce nell’incontinenza del suo testosterone.Esso va ben oltre,fino a toccare le vertiginose vette della lagna per poi ripiegare verso una più rassicurante carezza,non omettendo un buffetto(ah!quale dolore per la vittima spiazzata da tanta crudeltà!),verso chi ha lo spiacevole compito di subirne la metafisica disquisizione che precede la domanda incredibilmente polemica e al limite dell’ingiuria personale a cui è chiamato a dare risposta…
Il sentimentalismo telesiano è ormai una componente essenziale dell’Italian Talk Show ,ma quando è l’ideatore medesimo a manifestarlo nella sua interezza non si può fare altro che inchinarsi di fronte a tanto coraggio(…certi che nel mentre non oserebbe colpirci alle spalle…)
A questo punto qualcuno potrebbe chiedermi:ma se ti è così antipatico perché continui a seguirlo?E’ presto detto:la giravolta su seggiola rotante in chiusura…davvero imperdibile…
Voto:0 con outlook positivo(si spera infatti che prima o poi-meglio prima- caschi dalla seggiola…ovviamente prima della chiusura…).
PETER:UN VICHINGO SURRISCALDATO
Il direttore de”ilfattoquotidiano.it”è un uomo fuori dagli schemi.Durante la sua partecipazione alla prima puntata di”Piazzapulita”ha espresso tutte le sue doti:a)la mancanza di gusto:non si capisce infatti per quale motivo continui ad umettare la sua brizzolata chioma(?)con delle strane sostanze(secondo alcuni miei collaboratori dovrebbe trattarsi di brillantina o gel bianco,secondo altri di una spruzzata di lacca…a mio modesto avviso invece….si tratta più semplicemente di sudore);b)la pavidità:è bastato lo sguardo incattivito dell’arrogantissimo Renzi,sindaco di Firenze,per metterlo a tacere(pur avendo Renzi sostanzialmente confermato la felice intuizione del direttore circa la completa sovrapponibilità,sul piano dell’inadeguatezza a risolvere i problemi e della tendenza a delinquere,tra i sedicenti contrapposti schieramenti politici nazionaii,intuizione alla quale il sindaco si proponeva di replicare…Ma è evidente che il non averlo sottolineato costituisce un aggravante a carico del Gomez);c)l’oratoria da assiduo frequentatore di poco frequentati bordelli:Peter sembra avere dei problemi di udito,ragion per cui non si accorge di alzare inopportunamente il tono della sua voce mentre discute di argomenti che richiederebbero invece un tecnicismo che mal si concilia con l’ aggressività della sua voce,ciò porta ad una inevitabile conseguenza:poiché non può gridare troppo a lungo semplifica il suo pensiero,non sottolinea le parole-chiave(è il discorso intero,secondo lui,ad essere meritevole di essere impresso nella mente di chi lo ascolta)e non sapendo come porre fine al suo urlare si focalizza sull’unico interlocutore che gli presta attenzione,nella speranza di essere interrotto.
Voto:0.01 con outlook positivo(si spera infatti che provveda a fissare un appuntamento con un otorino) .
PADELLARO:SUPERBO
Il direttore de”Il Fatto Quotidiano”è ormai ospite permanente di Linea Notte,il programma di approfondimento del Tg3.Rispetto ai suoi dipendenti e ai suoi colleghi direttori di altri giornali possiede senza dubbio una dialettica fluente e idee chiare,oltre che un bell’aspetto.
Voto:9 con outlook positivo(si spera infatti che non opponga il suo veto in ordine alla pubblicazione di questa missiva).
MARCO TRAVAGLIO:SGRADEVOLI AMNESIE
Quando si suol dire:”da che pulpito!”.Come se il fascinoso torinese ignorasse di avere elettrizzato milioni di suoi lettori con i suoi interventi da Santoro o di avere dato il proprio imprimatur all’iniziativa del sito del suo giornale dal titolo”E’la stampa,bellezza!”,ovviamente un talk show.Proprio come lui,in fondo.
Voto:meno senza prospettive(default tecnico).
Matthew Walter,writer for
The New York Times
Traduzione a cura
di Vito Matteo
Il Misfatto, inserto satirico de Il fatto quotidiano
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Il servizietto pubblico
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Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Vogliamo il pilastro europeo dell'Alleanza atlantica e non lo delegheremo alla Francia e alla Gran Bretagna". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo. "Per avere i granai pieni -ha aggiunto- bisogna avere gli arsenali pieni, la difesa è la premessa della libertà e della democrazia".
Bruxelles, 18 mar. - (Adnkronos) - Le sedici aziende dell’Alleanza “Value of Beauty”, lanciata a febbraio 2024, hanno presentato a Bruxelles uno studio commissionato a Oxford Economics sull’impatto socioeconomico del settore. Il Gruppo L’Oréal, Kiko Milano, Beiersdorf, Iff, e altri grandi marchi dell’industria vogliono inserirsi nello spiraglio aperto dalla Commissione europea per favorire la semplificazione normativa in vari ambiti, e per chiedere un dialogo strategico sul futuro del settore, come già successo per agricoltura e automotive.
Il settore guarda con attenzione alle proposte su una legge europea vincolante per le biotecnologie e alla strategia per la bioeconomia, che la Commissione si impegna a presentare entro la fine dell’anno. Ma guarda con attenzione anche agli sviluppi nelle relazioni commerciali in Occidente alla luce della recente entrata in vigore dei dazi di Washington sull’import dall’Unione europea.
“Cinque delle sette più grandi aziende del settore hanno la loro sede nell’Ue”, ha sottolineato l’amministratore delegato del Gruppo L’Oréal, Nicolas Hieronimus.
A Bruxelles i sedici membri dell’Alleanza chiedono politiche per la produzione sostenibile di ingredienti e la formazione di personale per sbloccare il potenziale del settore. Un aspetto legato, secondo l’amministratore delegato di Kiko Milano, Simone Dominici, all’impatto positivo che la cura del corpo e dell’estetica ha sull’autostima e sulla salute mentale dei consumatori. Aspetti non trascurati dallo studio dell’Oxford Economics presentato all’ombra dei palazzi delle istituzioni europee. Il rapporto mostra che la spesa dei consumatori nell’Ue per i prodotti di bellezza e cura della persona ha superato i 180 miliardi di euro e dato lavoro a oltre tre milioni di persone, un numero che supera il totale della forza lavoro presente in 13 Stati membri dell’Ue. Troppi anche gli oneri per l'industria della cosmetica che rendono necessaria una revisione della direttiva sulle acque reflue. Forte dei 496 milioni di euro generati ogni giorno e dei 3,2 milioni di posti di lavoro, la cordata dei grandi nomi dell’industria della bellezza chiede che tutti i settori che contribuiscono ai microinquinanti nelle acque siano ritenuti responsabili, in linea con il principio “chi inquina paga”.
I riflettori dell’Alleanza, che guarda anche agli interessi di tutti gli attori della filiera - dagli agricoltori ai vetrai, importanti nella catena del valore quanto le case di fragranze - sono rivolti in primis sull’attesa revisione del regolamento Reach (Regulation on the registration, evaluation, authorisation and restriction of chemicals), che regolamenta le sostanze chimiche autorizzate e soggette a restrizione nell’Unione europea. L’Alleanza chiede che a questa iniziativa, annunciata nel 2020 come parte del pacchetto sul Green deal, si aggiunga anche una revisione del regolamento sui prodotti cosmetici.
L’appello ha come obiettivo la riduzione degli oneri amministrativi e lo stimolo all'innovazione, senza sacrificare l’approccio basato sul rischio per la salute e la responsabilità per la tutela dell’ambiente. Trasmette ottimismo l’iniziativa della Commissione di considerare delle esenzioni per alcune imprese colpite dalla direttiva della diligenza dovuta che imponeva oneri considerati sproporzionati alle piccole e medie imprese, la colonna portante del settore.
“Vogliamo impiegare più tempo alla sostenibilità, piuttosto che alla rendicontazione amministrativa”, è stato l’appello degli amministratori delegati durante la conferenza stampa che ha preceduto gli incontri istituzionali al Parlamento europeo, tra cui quello con la presidente dell’istituzione, Roberta Metsola. Lo studio presentato dimostra che una parte consistente della cura per la sostenibilità ambientale passa anche dalla cosmetica. L’Oréal ha già annunciato che entro il 2030 il 100% della plastica utilizzata nelle confezioni sarà ottenuta da fonti riciclate o bio-based.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Mandare soldati in Ucraina mentre ci sono i bombardamenti è una pazzia e l'Italia non farà questa scelta". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Gli inglesi sono usciti dall'Europa e adesso ci convocano una volta a settimana, facessero domanda per rientrare nell'Unione europea". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Dei Servizi segreti non si parla nell'Autogrill, si parla nel Copasir, io all'Autogrill ci vado a comprare il panino". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Da oggi sono autorizzato a dire che la Meloni non smentisce l'utilizzo di intercettazioni preventive nei confronti di un giornalista che attacca il Governo. È una cosa enorme, che ha a che fare con la dignità delle Istituzioni. Se non vi rendete conto che su questa cosa si gioca il futuro della libertà, allora sappiate che c'è qualcuno che lascia agli atti questa frase, perchè quando intercetteranno voi, in modo illegittimo, con i trojan illegali, saremo comunque dalla vostra parte per difendere il vostro diritto di cittadini, mentre voi oggi vi state voltando dal'altra parte". Lo ha affermato Matteo Renzi nella sua dichiarazione di voto sulle risoluzioni sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Giorgia Meloni va al Consiglio europeo senza una linea, senza sapere da che parte stare, senza aver avuto il coraggio di rispondere a quella frase che lei stessa aveva detto: 'come diceva Pericle la felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio'. Se la felicità e la libertà dipendono dal coraggio, Giorgia Meloni -ha concluso l'ex premier- non è felice, non è libera".