I briganti, per dirla con Antonio Padellaro, riporteranno in aula, alla camera dei deputati, la legge bavaglio. Del resto cosa altro potrebbero fare? Una volta salvati gli amici, non resta che tentare di mettere in sicurezza l’amico del cuore, il capo degli amici degli amici.
E le altre emergenze? La crisi, il lavoro, il debito, le riforme? Chi se ne frega, questi sono preoccupati solo dalle intercettazioni: vogliono distruggere quelle già acquisite, bloccare le altre, minacciare i cronisti e gli editori, limitare l’azione degli inquirenti, a cominciare da quelli che si occupano di mafie e di criminalità.
I briganti non hanno più bisogno neanche del cappuccio o della maschera, il loro obiettivo dichiarato non è quello di eiminare la spazzatura, ma di nasconderla sotto il tappeto, affinché nessuno veda e sappia. Forse chiederanno persino la fiducia.
Magari lo facessero! Tutto sarebbe più chiaro, ciascuno ci metterebbe la faccia, sfilando sotto il banco della presidenza e pronunciando un Sì o un No. Tanto questa legge non è emendabile e non lo è perché debbono “salvarne cento, per salvarne uno”, tutto il resto sono solo chiacchiere.
Il garantismo non c’entra nulla, altrimenti avrebbero accolto le richieste dei magistrati e dei cronisti in materia di udienza filtro, di uso della rettifica, di tutela della dignità delle persone, di diritto alla replica, ma a costoro delle garanzie per tutti non importa nulla, il loro garantismo coincide con il perimetro delle residenze pubbliche e private del presidente del Consiglio.
La mettano la fiducia, ma le loro illusioni dureranno poco. Sta crescendo infatti il numero dei cittadini, dei siti, dei blog, dei giornalisti che non si faranno imbavagliare e che non avranno esitazioni nel dichiarare che, per loro, l’articolo 21 della Costituzione, verrà comunque pima di qualsiasi altra norma odinaria.
Tutte le notizie di “rilevanza sociale” usciranno comunque, alla faccia dei briganti e dei censori, che spesso peraltro convivono nelle stesse persone.
Chiunque abbia orrore per questi signori e per la nuova “legge porcata” partecipi giovedì 29 settembre, dalle 15 alle 18, a Roma, al Pantheon, alla manifestazione indetta dal comitato per la libertà di informazione. Altre ne seguiranno sino a quando i briganti, gli imbavagliatori e i loro complici non avranno smesso di molestare la Costituzione e la legalità repubblicana.