Guardare dal lavoro o da casa il proprio figlio che gioca all’asilo ora è possibile. Succede a Ravenna. La trovata è del piccolo nido privato “I Pargoli” di Ponte Nuovo, frazione alle porte di Ravenna. È sufficiente avere un pc collegato alla rete e, grazie a un sistema di webcam, si può seguire la giornata dei bimbi all’asilo. Uniche aree non monitorabili sono i bagni e la zona-sonno.
Finora le telecamere dentro gli asili rievocavano solo la triste pagina di cronaca, risalente al dicembre 2009, dell’asilo Cip Ciop di Quarrata (Pistoia). Gli inquirenti, allora, avevano piazzato l’occhio elettronico all’interno della struttura, per cogliere in flagrante le due maestre che maltrattavano i bimbi.
Tutt’altra è la finalità con cui sono state collocate le webcam a “I Pargoli”: “Molti genitori aspettavano da tempo questo sogno che pareva quasi irrealizzabile, cioè quello di vedere i propri figli quando giocano e si divertono, tutto naturalmente nel rispetto della privacy dei bimbi, delle educatrici e dei genitori e nell’ambito di un progetto pedagogico”. A dirlo sono Enza Vanessa Pedico e Maddalena Avallone, le due titolari del micronido.
Dopo la grande apprensione che ha suscitato a livello nazionale il caso pistoiese, l’idea di poter seguire i figli all’asilo sarà piaciuta a molti genitori che così, oltre a sentirsi più tranquilli nell’affidare i loro bambini alle tate, possono avvertirne un po’ meno la mancanza, dando un’occhiata, tra un’incombenza e l’altra, a come giocano e socializzano coi compagni.
L’asilo di Ponte Nuovo è stato inaugurato nel 2010 e può accogliere 20 bimbi tra i 3 mesi e i 3 anni di età. È di quest’anno l’innovativa idea delle telecamere. La prima è già attiva, la seconda lo sarà a giorni. I genitori, immettendo una semplice password, possono accedere al servizio che gli permette di seguire a distanza le immagini del figlio, aggiornate ogni qualche secondo.
“Si tratta di un progetto innovativo in Italia – ha sottolineato Giuseppe Grego, responsabile delle pubbliche relazioni della struttura – in grado di offrire sicurezza e trasparenza nei confronti delle istituzioni e delle stesse famiglie, ma soprattutto una sicurezza da parte dei gestori. Penso che esperienze come questa potranno in futuro prendere sempre più piede”.
“Al di la delle tecnologie che permettono di offrire servizi innovativi come il nostro – hanno concluso le titolari – bisogna sempre sottolineare che la qualità del servizio offerta è legata al progetto pedagogico messo in campo. Questa è la vera garanzia per i genitori. Se siamo riuscite a dare forma e sostanza al nostro progetto pedagogico lo dobbiamo alla dottoressa pedagogista Marta Caradonna.