In un messaggio di auguri alla comunità fondata da Piero Gelmini il presidente del Consiglio accusa: "Lavorano per distruggere e calunniare". In serata vertice a palazzo Grazioli con Bossi, Calderoli e Tremonti
Silvio Berlusconi si è sfogato in un messaggio di auguri inviato al fondatore della Comunità “Incontro” di Don Pierino Gelmini. E si è scagliato ancora contro giudici, giornalisti e politici. Colpevoli di remare contro il lavoro del governo. “In questa fase nella quale governare l’Italia in mezzo alla crisi mondiale è particolarmente difficile, ci sono molti ambienti, giudiziari, politici e giornalistici, che lavorano per distruggere, calunniare, sabotare invece che per costruire nel comune interesse della nostra Italia”, ha detto il premier. Che ha aggiunto: “Avrei davvero bisogno di essere con voi, di sentire da vicino il vostro entusiasmo e il vostro sostegno”.
La struttura di don Pierino Gelmini – che è stato rinviato a giudizio per abusi sessuali ai danni di minori dopo un’inchiesta partita nel 2007 – ha celebrato il trentaduesimo anniversario dell’apertura della casa madre di Molino Silla con la tradizionale assegnazione del premio “Madonna del Sorriso” al presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti.
“Quest’anno non posso essere ad Amelia a festeggiare con te e i tuoi ragazzi l’anniversario dell’apertura della vostra Casa e il premio del quale avete voluto farmi l’onore di insignirmi in passato”, ha scritto ancora Berlusconi rivolgendosi direttamente ai giovani della comunità e al suo fondatore, al quale ha rivolto, in chiusura del messaggio, “un forte abbraccio”.
In serata, a palazzo Grazioli, il premier si è riunito in un vertice con il ministro dell’economia Giulio Tremonti, con il quale aveva già avuto un faccia a faccia nel pomeriggio, quello della semplificazione Roberto Calderoli e il leader del Carroccio Umberto Bossi. C’erano anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, i capigruppo del Carroccio Federico Bricolo e Marco Reguzzoni, la vicepresidente del Senato Rosi Mauro e eil presidente della commissione Bilancio della Camera, Giancarlo Giorgietti.