Pagare una donna in cambio di sesso è “degradante” per la “dignità” di una persona. Non lo dice il cardinale Bagnasco, ma Silvio Berlusconi. E lo dice guardando dritto negli occhi lo spettatore-elettore nel videomessaggio sul caso Ruby, trasmesso da Studio Aperto il 16 gennaio di quest’anno e ripreso da tutti i Tg. Vale la pena di riguardarlo oggi, nel giorno in cui il Tribunale del Riesame di Napoli definisce Berlusconi pienamente consapevole del fatto che le donne portate a casa sua da Gianpaolo Tarantini fossero delle prostitute.
Nell’ordinanza, i giudici mettono nero su bianco “la piena e indiscutibile consapevolezza del presidente del consiglio della qualità di escort delle ragazze presentategli dall’imprenditore barese”. Lo provano fra l’altro le telefonate e gli sms tra le ospiti delle dimore berlusconiane e Tarantini, dove si discuteva su chi dovesse pagare le prestazioni e sulle “buste” ricevute o meno dal premier.
“E’ assurdo soltanto pensare che io abbia pagato per avere rapporti con una donna”, affermava invece Berlusconi nel videomessaggio del 16 gennaio, cioè ben dopo i festini organizzati con Tarantini, risalenti al 2008-2009. “E’ una cosa che non mi è mai successa neanche una sola volta nella vita. Ed è una cosa che considero degadante per la mia dignità”. Già allora l’affermazione era spericolata, date le numerose evidenze di ragazze generosamente retribuite, dopo qualche notte passata ad Arcore, con buste, regali, addirittura alloggi. Ma ora, mettendo insieme le inchieste di Milano e di Bari, quello che emerge è un vero e proprio sistema di “fornitori” di ragazze a pagamento – Gianpaolo Tarantini non è il solo – per le cene e i dopocena di Arcore, di Palazzo Grazioli, di Villa Certosa.
Nel videomessaggio del 16 gennaio, il presidente del consiglio si scaglia contro “la volontà persecutoria dei pm” e rimarca che in quelle serate non c’è stata “mai alcuna correlazione tra denaro e prestazioni sessuali”. E comunque, “nessuno può essere stato turbato da quelle serate dove tutto si è svolto all’insegna della più assoluta eleganza, del più assoluto decoro, tranquillità, senza alcuna imlicazione di tipo sessuale”.
Chi avrà ragione? Il Berlusconi del “più assoluto decoro” o il Berlusconi della “patonza” che va fatta girare?