Infornata di nuove cariche a Viale Mazzini. Il direttore generale Lorenza Lei riesce così a puntellare, manuale Cencelli alla mano, la sua sedia con un pacchetto di nomi che accontentano la variegata maggioranza di centrodestra
Il direttore generale Lorenza Lei è riuscita, però, a puntellare la sedia con un pacchetto di nomine che accontentano la variegata maggioranza di centrodestra: tre inutili condirettori per tre inutili testate, già piene di capiservizio e capiredattori. Gianfranco D’Anna (Giornale Radio 3) è un ex fianiano, ora berlusconiano in quota Renato Schifani. Simonetta Faverio (Rai Parlamento), che andrà a Milano a dirigere una redazione senza giornalisti, è l’ex portavoce dei leghisti, vicinissima a Umberto Bossi.
Giorgio Giovannetti (Giornale Radio Parlamento) è l’ex assistente di Angelo Maria Petroni, consigliere Rai indicato dal Tesoro. Dopo mesi e mesi di rinvii, l’ex finiano Gianni Scipione Rossi, ora berlusconiano e amico del consigliere Guglielmo Rositani, è diventato direttore di Rai Parlamento. Seppur in via di pensionamento, Giovanni Miele, padre del consigliere regionale laziale Giancarlo (Pdl), è stato promosso a direttore del Giornale Radio. A Radio Gold – alzi la mano chi sa cos’è – ci sarà Roberto Nepote.