Pietro Vignali, rimasto in silenzio per 48 ore dopo l’arresto del suo assessore ai Servizi educativi, Giovanni Paolo Bernini su cui grava la pesante accusa di concussione e abuso d’ufficio per aver speculato sugli appalti delle mense degli asili nidi, si è oggi concesso a un breve scambio di battute con la stampa prima di entrare in una riunione di giunta convocata all’ultimo minuto per mezzogiorno e prima dell’annuncio delle dimissioni alle 22.

Due ore dove si è parlato dei 72 milioni di euro in arrivo da Roma per i fondi ex metro, un finanziamento che arriverà proprio nei prossimi giorni. “Caso strano arrivino proprio adesso” sussurrano i maligni, proprio nel momento in cui Vignali viene scaricato dai suoi partiti (Pdl e movimenti civici) i quali chiedono apertamente la testa del timoniere del municipio.

Settantadue milioni di euro che salvano almeno la faccia a Vignali. Ma soprattutto non lo escludono dai prossimi giochi politici: il sindaco, se a livello locale ha avuto enormi difficoltà a governare una città che lascia in una quasi bancarotta, ha dimostrato di avere a Roma appoggi sui quali poter contare.

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Ma è solo un’agonia che si prolunga: il Pdl non lo appoggia più

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