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Guardia di finanza nella sede dell’Avanti
Sequestrati documenti di Valter Lavitola

L'ipotesi di reato dei magistrati di Napoli è corruzione internazionale. Esiste “la pratica, da parte dei rappresentanti delle società di Finmeccanica - si sottolinea nell’ordinanza - di corrompere i rappresentanti dei governi esteri per potersi aggiudicare le gare”
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L'ex direttore de L'Avanti! Valter Lavitola

La Guardia di Finanza ha compiuto una serie di accertamenti nella sede del giornale ‘L’Avanti!’ a Roma. Le verifiche dei militari delle Fiamme Gialle sono state disposte dalla procura di Napoli e sarebbero finalizzate all’acquisizione di una serie di documenti relativi alle attività dell’ex direttore ed editore Valter Lavitola, latitante all’estero.

Gli accertamenti e le perquisizioni, secondo quanto è stato possibile ricostruire, non riguarderebbero il filone d’inchiesta sulle escort – sul quale la procura di Napoli non ha più alcuna competenza dopo l’ordinanza del tribunale del Riesame che fissa la competenza a Bari – bensì quello relativo alle commesse estere di Finmeccanica.

L’ipotesi di reato avanzata dai magistrati per questa parte d’indagine è corruzione internazionale. L’inchiesta è in fase d’avvio e, allo stato, dovrebbe rimanere a Napoli. L’esistenza di questo filone è emersa dall’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Lavitola, Gianpaolo Tarantini e sua moglie Angela Devenuto per il presunto ricatto al premier. Esiste “la pratica, da parte dei rappresentanti delle società di Finmeccanica – si sottolinea infatti nell’ordinanza -, di corrompere i rappresentanti dei governi esteri per potersi aggiudicare le gare”. L’attenzione sarebbe concentrata soprattutto sulla vendita di armamenti nei paesi dell’America Latina e sul ruolo di intermediario di Lavitola.

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