Capita che la cronaca dei giornali locali sia turbata da allarmanti fughe di animali esotici. Qua in Romagna, l’ultima in ordine di tempo riguarda una pantera nera (mai) avvistata sulle colline imolesi circa un mese fa, verso la fine di agosto.
Ci sta che questi avvistamenti spaventino orde di padani che non hanno mai visto in libertà un animale più pericoloso di una lepre. E ci sta che questi eventi – specialmente in estate – accendano l’entusiasmo dei cronisti alle prese con uffici stampa chiusi per ferie e Comuni deserti. Tuttavia, non sono solo gli animali d’importazione a terrorizzare i romagnoli. Per esempio, spesso e volentieri le associazioni degli agricoltori ricordano al mondo quanto siano dannosi per l’agricoltura e la pastorizia i lupi, i cinghiali, i caprioli, le volpi, gli storni e i passeri (io, che sono ignorante, sono terrorizzato dall’idea che i miei amici che fanno i contadini si ritrovino un giorno i frutteti dilaniati, messi in ginocchio dai passerotti).
La situazione non cambia se ci si sposta sulla splendida riviera romagnola: nelle cristalline acque dell’alto Adriatico, guai a nominare tracine e granchi di fronte ai quieti bagnanti… per non parlare poi di quando spunta l’allarme squalo. Insomma, gli animali selvatici non li vuole più nessuno, perché non rientrano nella norma. Mettiamo la camicetta al cane, ma siamo pronti a sparare alla volpe; ci incantiamo davanti a un bengalino e scalciamo i piccioni mentre camminiamo in stazione. La nostra cultura ambientale molto spesso si affida alla musicalità di una parola: chi salviamo tra il castoro e la nutria?
Mentre gli ambientalisti sono sempre più in voga (hanno persino il motore di ricerca per salvare le foreste), la natura – quella vera – è sempre più estranea alla tolleranza della gente. Sicuramente in questo influisce il passare più tempo sull’asfalto che non sulla terra, mentre nei nostri corpi imperversano le più disparate allergie. E con i nostri piedi al sicuro e il moccio al naso, siamo pronti a sottoscrivere petizioni a volontà in difesa della tigre. Dalla Malesia con amore.
Matteo Mingazzini
Traduttore, giornalista, esperto di ambiente
Ambiente & Veleni - 30 Settembre 2011
Ambientalismo da città
Capita che la cronaca dei giornali locali sia turbata da allarmanti fughe di animali esotici. Qua in Romagna, l’ultima in ordine di tempo riguarda una pantera nera (mai) avvistata sulle colline imolesi circa un mese fa, verso la fine di agosto.
Ci sta che questi avvistamenti spaventino orde di padani che non hanno mai visto in libertà un animale più pericoloso di una lepre. E ci sta che questi eventi – specialmente in estate – accendano l’entusiasmo dei cronisti alle prese con uffici stampa chiusi per ferie e Comuni deserti. Tuttavia, non sono solo gli animali d’importazione a terrorizzare i romagnoli. Per esempio, spesso e volentieri le associazioni degli agricoltori ricordano al mondo quanto siano dannosi per l’agricoltura e la pastorizia i lupi, i cinghiali, i caprioli, le volpi, gli storni e i passeri (io, che sono ignorante, sono terrorizzato dall’idea che i miei amici che fanno i contadini si ritrovino un giorno i frutteti dilaniati, messi in ginocchio dai passerotti).
La situazione non cambia se ci si sposta sulla splendida riviera romagnola: nelle cristalline acque dell’alto Adriatico, guai a nominare tracine e granchi di fronte ai quieti bagnanti… per non parlare poi di quando spunta l’allarme squalo. Insomma, gli animali selvatici non li vuole più nessuno, perché non rientrano nella norma. Mettiamo la camicetta al cane, ma siamo pronti a sparare alla volpe; ci incantiamo davanti a un bengalino e scalciamo i piccioni mentre camminiamo in stazione. La nostra cultura ambientale molto spesso si affida alla musicalità di una parola: chi salviamo tra il castoro e la nutria?
Mentre gli ambientalisti sono sempre più in voga (hanno persino il motore di ricerca per salvare le foreste), la natura – quella vera – è sempre più estranea alla tolleranza della gente. Sicuramente in questo influisce il passare più tempo sull’asfalto che non sulla terra, mentre nei nostri corpi imperversano le più disparate allergie. E con i nostri piedi al sicuro e il moccio al naso, siamo pronti a sottoscrivere petizioni a volontà in difesa della tigre. Dalla Malesia con amore.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.