Beppe Pisanu. Schivo, riservato, Pisanu ha attraversato indenne Tangentopoli e qualcosa come venti governi. Nato nel 1937 ha fatto il suo primo ingresso a Montecitorio nel 1972 a 35 anni nelle liste della Democrazia Cristiana. Qui è rimasto fino al 1992 ricoprendo numerosi incarichi: sottosegretario di Stato al Tesoro dal 1980 al 1983 nei governi guidati da Arnaldo Forlani, costretto a dimettersi per lo scandalo P2, Giovanni Spadolini e Amintore Fanfani; sottosegretario di Stato alla Difesa dal 1986 al 1990 nei governi Dc-Psi e Pentapartito guidati da Bettino Craxi, Giovanni Goria e Ciriaco De Mita. Con lo scioglimento della Dc, Pisanu nel 1994 entra in Forza Italia. E viene eletto fino al 2001 sempre alla Camera. Nel 1994 è vicecapogruppo degli azzurri, nel 1996 diventa capogruppo e nel 2001 viene nominato ministro senza portafoglio, poi ministro per la verifica del programma nel governo e il 3 luglio 2002 subentra a Claudio Scajola come Ministro dell’Interno, carica che ricopre fino al 2006. La sua permanenza al Viminale è contraddistinta dalla lotta alla nuove Brigate Rosse, dalla caccia e arresto di Bernardo Provenzato e dalla nascita della Consulta islamica per dialogare per la comunità presente nel Paese. Eredita poi da Giuliano Amato e interrotta invece dal leghista Roberto Maroni. Rieletto nel Pdl nel 2008 viene nominato presidente della Commissione antimafia.
Lamberto Dini. Preferisce definirsi economista, seppur abbia speso la vita nei Palazzi romani. Ma di fatto nel 1979 diventa direttore generale della Banca d’Italia su nomina di Francesco Cossiga, all’epoca presidente del Consiglio. Poi è Carlo Azeglio Ciampi che lo nomina governatore, carica che ricoprirà fino al 1994 quando si dimette per accettare il ministero del Tesoro del primo governo Berlusconi. Nel 1995 diventa presidente del Consiglio dei Ministri fino al 1996 e poi ministro degli Affari Esteri fino al 2001 nel governo Prodi. Nell’Ulivo aveva fatto confluire il suo Rinnovamento italiano. Poi Dini è entrato nella Margherita di Francesco Rutelli, con la quale viene eletto al Senato 2006. Un anno dopo però da vita a un nuovo soggetto politico: i Liberlademocratici che, nel 2008, entrano nel Pdl.
Franco Orsi. Nato nel 1966 a Savona, entra nel movimento giovanile della Democrazia Cristiana e viene eletto al Senato per la prima volta nel 2008 nelle liste del Pdl, dopo tredici anni trascorsi nel consiglio regionale della Liguria prima come consigliere, poi vicepresidente e assessore all’Urbanistica. E’ uno dei giovani senatori che hanno aderito al progetto di rinnovamento di Pisanu.
Paolo Amato. A 16 anni era già iscritto al Partito Repubblicano Italiano e, insieme a Denis Verdini e a Cosimo Ceccuti, ha fatto parte del cenacolo di Giovanni Spadolini. Dal 1996 entra in Forza Italia. Coordinatore cittadino a Firenze, arriva in Senato solamente nel 2006 e poi riconfermato nel 2008.
Massimo Baldini. E’ la vera sorpresa della fronda di Pisanu. Massimo Baldini, infatti, è uno dei legali di fiducia di Silvio Berlusconi. Consigliere comunale, assessore, vicesindaco e sindaco di Viareggio tra il 1970 e il 1994 viene eletto a Palazzo Madama nel 1992 con il Partito Socialista. Poi aderisce a Forza Italia. Vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, di cui fa ancora oggi parte, Dal 2007 è Presidente Nazionale dei Circoli dell’Opinione e dal 2010 è presidente dell’associazione Cambiare l’Italia.
Giuseppe Saro. Eletto deputato nel 2001 nelle file di Forza Italia, nel 2006 conquista Palazzo Madama con il Movimento per l’Autonomia in Liguria.