Ieri mattina la commissione LIBE del Parlamento Europeo ha approvato con 49 voti a favore e 2 astensioni la risoluzione sulla criminalità organizzata e le mafie di cui ho l’onore di essere relatrice. Si tratta di un risultato di cui vado orgogliosa per il semplice fatto che al consenso ottenuto, frutto di un paziente e impegnativo lavoro di negoziazione con gli altri gruppi politici, corrisponde un testo ambizioso che rappresenterà, ove venisse approvato dalla plenaria del Parlamento Europeo il 25 ottobre, il primo fondamentale passo del percorso di contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie a livello europeo.

Per la prima volta in una posizione ufficiale del Parlamento Europeo appare il termine “mafie”, a dimostrazione del costante lavoro di accrescimento della consapevolezza e della conoscenza di tale fenomeno a livello politico che, soprattutto durante questa legislatura, stiamo svolgendo qui in Europa.

Un punto di prioritario interesse della relazione è la manifesta volontà della LIBE di istituire una commissione parlamentare sul crimine organizzato e le mafie. Purtroppo l’istituzione di tale commissione, nonostante i facili entusiasmi di chi (purtroppo) nel Pd vuole cavalcare l’onda emozionale e comunicativa del voto di ieri piuttosto che lavorare affinché le parole si traducano in fatti concreti e utili alla causa, non è ancora certa poichè al momento esistono alcuni gruppi politici che ne stanno valutando l’utilità e la parola ultima spetta alla conferenza dei presidenti. Il percorso è irto di ostacoli e sicuramente bisognerà lavorare ancora molto per raggiungere questo obiettivo. Da due anni sto spendendo moltissime energie affinchè il progetto vada in porto e continuerò a battermi con tenacia a tal proposito.

Vista l’ampiezza dei contenuti della relazione, essi saranno oggetto di specifici e numerosi post e quanto prima pubblicherò la versione finale della relazione. Per dare un’idea della rilevanza del documento approvato ecco un elenco non esaustivo delle misure richieste a livello europeo: estensione del reato di associazione mafiosa a tutti gli Stati membri; norme efficaci per il sequestro, la confisca dei proventi criminali e il loro riutilizzo a scopi sociali; norme per una maggiore tutela delle vittime; miglior coordinamento e cooperazione di Europol, Eurojust, OLAF tra loro e con le autorità nazionali; miglioramento della cooperazione giudiziaria e attuazione piena del principio del reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie; norme in materia di trasparenza e di prevenzione per evitare che i fondi pubblici finiscano nelle mani della criminalità organizzata; norme contro la criminalità finanziaria e il riciclaggio di denaro; norme per evitare che i condannati in via definitiva per reati connessi alla criminalità organizzata possano candidarsi alle elezioni europee.

Pur essendo nota la mia contrarietà alla politica dell’attuale maggioranza in materia di giustizia e di contrasto alle mafie, devo riconoscere la disponibilità della delegazione del Pdl al Parlamento Europeo – e del Ppe in generale – a sostenere, insieme a tutti gli altri gruppi politici, una risoluzione che, a detta di chi lavora sul campo, è estremamente avanzata e utile a livello europeo e internazionale. Ovviamente l’ultima parola la dirà la plenaria del 25 ottobre a Strasburgo, ma il risultato dei negoziati e il consenso unanime raggiunto in commissione LIBE lasciano ben sperare.

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