Il sottosegretario alla presidenza del consiglio precisa di aver bloccato i fondi appena saputo dell'inchiesta: "Il mio dipartimento è parte lesa, ma non si è fatto imbrogliare"
La Curia si interessa al progetto della coppia Traversi-Cavaliere. La dimostrazione arriva da una conversazione del primo luglio 2010tra il senatore Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del consiglio, e monsignor Giovanni D’Ercole, intercettata nell’ambito dell’inchiesta della Procura dell’Aquila sulla corsa ai fondi governativi per la ricostruzione.
D’ERCOLE: “L’incontro tecnico sono andati a farlo oggi, stamattina. E io parto per l’Africa domani mattina. Volevo soltanto dirti questo: siccome è ovvio che con questo nostro progetto probabilmente daremo fastidio a qualcuno, faranno un po’ di questioni. Mi raccomando: tieni la barra ferma”.
GIOVANARDI: “Ma ti immagini! Ma io ho solo bisogno che voi… cioè, che chi mi può dare il disco verde che è il commissario di governo mi dica “spendi” e io vengo lì con i soldi cash…”.
Giovanardi rassicura il monsignore e promette: “Guarda, io ti dico: come sono venuto giù sei mesi fa a fare una conferenza stampa, io porto pazienza ancora un po’, poi torno a L’Aquila, chiamo tutti i giornalisti e dico ‘scusate, sono 13 mesi…'”. Poi parla del “popolo delle carriole”, che protesta contro i ritardi nella ricostruzione: “Altro che carriole o non carriole… scusami, altro che popolo delle carriole. Ce lo hi qua i soldi… che alla fine… veramente una cosa incredibile. Comunque, io aspetto ancora un po’, poi risollecito il commissario, se magari tramite Cavaliere che è qua e poi dico ‘amico, io ho polemizzato con il sindaco, ma a me non mi fa mica (..) lo schieramento politico, eh! Se devo polemizzare con uno del Pdl ci penso due secondi, ma proprio non me ne può fregare di meno'”. Giovanardi, durante una manifestazione del popolo aquilano a Roma nel luglio 2010, chiama Cavaliere e gli suggerisce: “Vediamo un po’ di fare un po’ di polemica locale, comunque i sembra una cosa da usare”, in riferimento agli scontri che si erano registrati durante il corteo.
Non mancano i problemi nella realizzazione del progetto. Le difficoltà preoccupano Giovanardi così come gli articoli del quotidiano Il Centro, critici sul conto della Fondazione, creatura di Traversi e Cavaliere. Così il sottosegretario, 29 ottobre 2010, chiama Gianfranco Cavaliere. “Ascolta, sono qui con Spallanzani che un amico della (…) che mi ha detto che l’altro giorno lì a l’Aquila nell’incontro dei vescovi con Cialente è successo un po’ di confusione per il progetto che abbiamo su a l’Aquila”.
Poi viene fissato un incontro alla presenza di Traversi e Cavaliere, i due imprenditori in seguito arrestati dalla Procura dell’Aquila, e di Giovanardi per il 4 novembre. Al termine dell’incontro si intrattengono con Spallanzani, presidente del cda di Banca di Sassari ed ex presidente di Confartigianato nazionale, e definiscono i dettagli per la costituzione di una nuova fondazione, la ‘Manlio Germozzi’. Gianfranco Cavaliere ne parla con il padre Raffaele, in macchina, e dice: “ Vedi è tutta…tutta una fondazione massonica. Spallanzani è massone, vice presidente Luciano Di Marzio (presidente confartigianato Teramo), lui e Lombardo (presidente confartigianato l’Aquila) sono massoni, io sono stato ‘integolato’”.
In seguito all’inchiesta, il sottosegretario Giovanardi ha bloccato l’erogazione dei fondi e ha dichiarato: “Il Dipartimento per le politiche della famiglia, che sarebbe parte lesa nel tentativo di truffa, non si è fatto imbrogliare né si è fatto prendere in giro da nessuno”.
Cavaliere ha avviato le procedure per l’ammissione alla loggia. Il gip scrive: “Gianfranco Cavaliere è compiaciuto che gli sia stato proposto di divenire il segretario della costituenda fondazione, avente la caratteristica che tutti i componenti sarebbero massoni iscritti alla loggia del Grande Oriente d’Italia”. Anche Fabrizio Traversi è massone e ha usato la sua appartenenza per “coartare la volontà di Angelo Taffo” nell’operazione di creazione di Eurispes Abruzzo, che nasce per fare cassa nonostante sia ufficialmente una onlus. Una onlus “che in realtà – scrive il gip – tramite false attestazioni di pagamenti effettuati a ricercatori assunti a contratto, intende creare delle plusvalenze da dividere tra i fondatori”. Traversi, visto che Taffo comprende tutto e si oppone, lo vuole distruggere: “ Lo distruggo, deve morire, stavolta gli faccio veramente male, tocca eliminarlo”.