Truffa ai danni dello Stato; “non è vero, ho dato lavoro a molti allevatori”. Nuovi guai giudiziari per la Lega nord piacentina. Al centro delle polemiche, questa volta, è finito il consigliere provinciale in quota Carroccio, Giampaolo Maloberti, uno dei sedici condannati dalla Quarta sezione Penale del Tribunale di Milano per la questione delle quote latte.
Proprio ieri, infatti, la sezione penale presieduta da Elisabetta Canevini ha condannato quelli che si definivano i “Robin hood” che rubavano alla “ricca Europa” per dare agli splafonatori, cioè quegli allevatori che sforavano sul tetto fisso della produzione del latte.
E Maloberti è uno dei cinque condannati a un anno e 300 euro di multa con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato per una cifra che raggiunge i 100 milioni di euro: “E’ una questione personale- si difende oggi Maloberti in assemblea provinciale, dove ricopre il ruolo di consigliere- e non riguarda il movimento della Lega né il mio impegno politico”.
Strano, visto che proprio la Lega nord ha da sempre appoggiato e sostenuto il sistema dei Cobas nel non versare i soldi dei contribuenti europei all’Agea frutto degli splafonamenti, ma ridistribuirli tra i produttori.
Ma nonostante la condanna e la pesante accusa ai danni dell’erario, Maloberti non ha nessuna intenzione di muoversi dallo scranno di viale Garibaldi, rivendicando il diritto a non pagare le multe degli sforamenti con un’accorata difesa davanti all’assemblea degli eletti: “Quando sono stato eletto in questo consiglio- ribadisce il leghista- tutti sapevano della mia posizione e della mia inquisizione perché non ho mai nascosto niente a nessuno. Sono una vittima, visto che sono stato inquisito e condannato in primo grado perché ho pagato il latte fuori quota a 200 aziende agricole che impiegavano 5 o 6 persone ciascuna. Questo è creare nuovi posti di lavoro”.
Il binomio aggirare la legge per creare occupazione sembra quindi avvallato dal gruppo del Carroccio che fa quindi quadrato attorno al suo consigliere, ritenendo la sua posizione come “personale” facendo sparire dalla circolazione anche la proposta fatta a suo tempo dal deputato piacentino della Lega, Massimo Polledri, di quello che fu definito “Patto degli onesti” da far firmare a tutti gli iscritti del movimento per marginalizzare chi, come Maloberti, ha una condanna pendente.
Prima gli allevatori e poi la politica, sostiene la Lega. E poi arrivano i malati di cancro.
Sì, perché nel milleproroghe proposto dal Governo e approvato a febbraio, si sottraggono finanziamenti (più di 5 milioni di euro su 50) alla ricerca oncologica per permettere allo Stato di pagare le multe a Bruxelles visto che gli allevatori del nord si rifiutano di stare alle regole imposte dall’Europa sulle quote latte.
Il caso di Maloberti arriva per altro ad un anno da un altro scandalo targato Lega, quello dell’ex assessore provinciale Davide Allegri che si dimise in tutta fretta dalla giunta e che poi risultò indagato per concussione e abuso d’ufficio e la vicenda del vicepresidente della Provincia, Maurizio Parma, accusato dall’ex numero due del partito regionale di gonfiare i rimborsi spesa di quando ancora ricopriva la carica di capogruppo della Lega in Regione Emilia- Romagna.