Quindi vi chiedo, era mai successo che dei semplici cittadini, tra cui reduci di guerra e professori, occupassero il ponte di Brooklyn a New York? Era mai successo per dire no a una chiara politica capitalista e miope che vuole far pagare debiti a chi non li ha mai contratti? Ho visto foto e video di studenti e “hippies” manifestare per la pace e per la libertà di pensiero, ma per una diversa politica economica?
Ed era mai successo in contemporanea con altre piazze in tutto il mondo, quella greca – dove i cittadini hanno occupato alcuni ministeri -, quella degli inidignados spagnoli, quella israeliana di Tel Aviv, per finire alle piazze delle rivolte nordafricane e dei paesi ancora sotto dittatura come l’Iran e la Siria.
Non so se sia mai successo prima d’ora. Sicuramente negli anni ’70 non avete avuto la possibilità di seguirle in diretta tutte queste cose. Ora è possibile. Per vedere la rivolta dei cittadini statunitensi potete andare qui.
I cittadini che si aggiungono sul ponte di Brooklyn sono sempre di più, vengono da tutti gli Stati Uniti, nonostante le centinaia di arresti attuati dalla polizia di New York dall’inizio della protesta, che oggi festeggia il suo 15° giorno. Quindici giorni.
Michael Moore e Susan Sarandon sono già scesi a supportare i loro connazionali, tanti cittadini newyorkesi passano di lì per applaudire, molti ristoranti donano loro del cibo.
15 ottobre: tocca all’Italia?
Tocca a noi?
di Federica Fabbretti
Nella foto: Manifestanti della “Occupy Wall Street” protest in marcia sul ponte di Brooklyn (tratta da agreatbigcity.com)