Ovada (Alessandria). In occasione della sesta edizione del Premio Testimone di Pace, i giovani giornalisti de “Il Clandestino” incontreranno gli studenti del “Leonardo Da Vinci” e dell'”Arti e Mestieri” che l’anno scorso hanno partecipato ai seminari organizzati da Libera e dal Comune di Ovada, insieme con quelli del Liceo Pascal impegnati nel progetto del giornale scolastico.

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Cari ragazzi,

innanzi tutto un abbraccio a tutti voi tutti insieme, nord e sud, fratellini. Vi penso con un senso di orgoglio, perché avete cuore e cervello e sarete forse fra quelli che ricostruiranno prima o poi il mio Paese; ma anche con la preoccupazione che un uomo può avere verso i suoi figli quando li vede crescere in un sistema – come quello che abbiamo – che non è amico dei giovani, che ostacola il loro sviluppo, che li condanna in partenza a un avvenire senza speranza e a un lavoro precario e povero, che è quello che è pronto per tutti voi – nord e sud – secondo i bei progetti di lorsignori.

Ma non andrà così. Se saprete riconoscervi e stare uniti, quelli di Ovada e quelli di Modica insieme, non ci sarà sistema che alla fine riuscirà a fermarvi. Salverete voi stessi, stando uniti, conquisterete lottando un ben altro avvenire. E insieme salverete l’Italia, questo bel piccolo Paese, che tante cose belle ha dato al mondo nella sua lunga storia, che certo non finisce qui. Governanti cialtroni e popolo allo sbando: qualunque altro Paese finirebbe qui. Ma noi, noi italiani, non è la prima volta che tocchiamo il fondo: e sempre siamo risaliti, col coraggio di fondo del nostro popolo, popolo disordinato e ingenuo ma in fondo lavoratore e buono, e capace di sorgere in piedi nei momenti più disperati, quando veramente ce n’è bisogno.

I siciliani migliori lottano da tanti anni – a Modica, a Catania, a Palermo, nei paesini – contro il sistema mafioso che ci succhia il sangue. Attenti: la mafia di ieri stava solo al sud, ma oramai è dappertutto. State attenti, anche al nord, perché ormai il problema è uno. I giovani siciliaini, i migliori di loro, potrebbero essere anche per vuoi un buon esempio: non perché siano migliori degli altri, ma semplicemente perché hanno dovuto affrontare per primi i problemi che ora tocca affrontare dappertutto. Così, tanti anni fa, i partigiani liguri e piemontesi furono un esempio per noi del Sud: non perché la loro regione fosse migliore delle altre (queste sciocchezze lasciamole ai vecchi e ai politicanti), ma semplicemente perché avevano i tedeschi, li dovettero affrontare loro, e quindi furono i primi a dovere imparare per forza come si fa.

Il Clandestino, in Sicilia, è un piccolo giornale. Piccolo ma coraggioso; unito con altri (al nord e al sud) sta organizzando un giornale, più forte perché unisce le forze, che si chiama I Siciliani. Lo dico con orgoglio: noi giornalisti siciliani siamo quelli che hanno pagato di più in termini di vite umane, dai tempi della resistenza; ben otto di noi (fra cui Giuseppe Fava, il fondatore dei Siciliani), ci hanno lasciato la pelle. Eppure la lotta è andata avanti, non si è fermata mai, e adesso ritorna in campo più forte e più decisa di prima.

Unitevi a questa lotta, che è pure la vostra. Da Ovada, dalla Liguria, dal Piemonte, scrivete le vostre cose. Sembra forte, il sistema, ma i giovani non sono con lui. Noi puntiamo sui giovani, con tutto il cuore, con la certezza fermissima che alla fine, tutti insieme, ce la faremo.

Forza terroni, forza polentoni :-) ! Nord, sud, tutti insieme! Ci vogliono divisi, i vecchi, per comandare sempre loro. Ma stavolta non andrà così.

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