Dopo l‘inizio di settimana negativo, anche oggi giornata è contrassegnata dal segno meno per le piazze europee, che aprono le trattative al ribasso e confermano l’andamento negativo anche in chiusura. Piazza Affari segna un -2,72% a 14.243 punti, mentre l’All Share cede il 2,46%.

In affanno il comparto bancario e Fiat, all’indomani della spaccatura con Confindustria. Il titolo perde il 7,22% a 3,67 euro, dopo un breve congelamento per eccessivo scostamento al ribasso. Giù anche Fiat Industrial (-6,37%) nel giorno in cui Rbs taglia del 15% le stime sugli utili dei costruttori europei di auto. Rimbalza Bpm dopo l’aumento della quota di Andrea Bonomi nel capitale sociale della popolare milanese, vanno male gli altri istituti di credito: Unicredit (-4,82%), Intesa Sanpaolo (-6,10%), Mps (-5,78%).

La maglia nera va a Francoforte, che cede il 2,98% a 5,216,71 punti, mentre a Bruxelles il Bel 20 lascia sul terreno il 2,76% a 2.038,84. Londra perde il 2,58% a 4.944 punti; Parigi chiude a 2.850,55 punti (-2,61%), Amsterdam a 270,06 (-2,02%) e Lisbona a 5.612,88 (-2,18%). Un discorso a parte merita la Grecia: la borsa di Atene crolla, perdendo il 7,61%. Il governo Papandreu due giorni fa ha ammesso che non riuscirà a rispettare gli impegni di bilancio prefissati: gli aiuti allo stato ellenico sono posticipati quindi a metà novembre.

Intanto il differenziale tra Bund tedeschi e Btp, che già ieri era salito a quota 381 per poi tornare a livelli normali, ha oscillato tra i 389 e i 381 punti base per tutto il giorno e ha chiuso a quota 375. Oggi la moneta europea unica, in avvio dei mercati, scambia a 1,3225 dollari (ieri scambiava a 1,3178 di lunedì). Toccati i minimi da dieci anni e mezzo invece nei confronti della moneta giapponese sotto quota 101, il cambio euro/yen si è ora riportato a 101,32.

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