Il viceministro ai Trasporti attacca duramente il presidente della Repubblica sull'esistenza del popolo padano: "E' un attacco alla mia libertà ed è un avvertimento poiché non credo che il capo dello Stato parli senza pensare a ciò che dice"
“Napolitano che dice ‘il popolo padano non esiste’ mi offende e mi fa paura. Si vede che per lui non esisto e sono un ectoplasma. Questo è molto inquietante”: lo ha detto il viceministro ai Trasporti, il leghista Roberto Castelli, ospite a La Zanzara su Radio 24. Le parole dell’esponente del Carroccio sono arrivate a quattro giorni di distanza dalle dichiarazioni del capo dello Stato, che venerdì scorso, in visita a Napoli, aveva duramente attaccato le posizioni secessioniste della Lega, sostenendo, neanche a dirlo, l’inesistenza del popolo padano. “E’ un attacco alla mia libertà ed è un avvertimento – ha continuato l’ex Guardasigilli – poiché non credo che il capo dello Stato parli senza pensare a ciò che dice”.
L’ex ministro, tuttavia, ha anche argomentato la sua presa di posizione: “A mio avviso sottintendeva: ‘Se tirate fuori certi argomenti che a noi non piacciono vi scateniamo addosso la magistratura e vi mettiamo in galera’ – ha detto Castelli – . Per me il detto ‘non sono d’accordo con l’idea degli altri ma combatterò finché la possano esprimere’ vale non solo con le parole ma anche con i fatti. Ho 65 anni e la mia vita l’ho fatta. Sarebbe una meraviglia finire come martire della Padania e poter avere un monumento in simil-bronzo nella piazza della mia frazione”.