Mentre siamo tutti concentrati a leggere la corrispondenza tra Marchionne e la Marcegaglia e le motivazioni che allontanano la Fiat da Confindustria (primo fra tutti il pericolo di tentennamento sull’articolo 8) si scopre che a Mirafiori potrebbe essere prodotto un Suv a marchio Jeep. Eppure ricordo che proprio Marchionne, qualche anno fa a Milano, disse: “Sono rimasto sorpreso da quante vetture straniere ci sono in questa città, ho visto tantissimi Suv con una sola persona a bordo, è una cosa oscena se pensiamo veramente di impattare positivamente sull’ambiente, quella non è una soluzione”. Evidentemente deve aver cambiato idea.
È un mondo contradditorio quello dell’industria dell’auto, perché a leggere il rapporto How clean are Europe’s cars pubblicato dal network europeo Transport&Environment, di cui Amici della Terra, Terra! e Legambiente sono partner per l’Italia, sembra proprio che il mercato sia in assoluta controtendenza rispetto a quanto dichiarato dalla stessa industria dell’auto pochi anni fa, secondo la quale gli obiettivi dell’Unione europea volti alla riduzione progressiva delle emissioni di CO2 avrebbero portato a costi di produzione insostenibili. Invece si scopre che, nel 2010, in Europa sono state vendute auto più efficienti rispetto all’anno precedente, con un valore di emissioni medio di 140 grammi di CO2 per km percorso, il 4% in meno rispetto al 2009, e a prezzi più bassi.
Insomma, l’industria dell’auto ha smentito se stessa: prima ha opposto una forte resistenza all’introduzione di obiettivi vincolanti nella legislazione europea sull’efficienza delle auto, dicendo che avrebbe portato a costi insostenibili. Poi invece si scopre che i costi in realtà sono più bassi e le emissioni ridotte. A questo punto c’è da augurarsi che anche Marchionne smentisca nuovamente se stesso, magari decidendo di produrre una macchina a basse emissioni e a costi ridotti, vale a dire decidendo di non produrre più un Suv, veicolo con un pesante impatto ambientale e in controtendenza rispetto alle innovative motorizzazioni ibride ed elettriche che stanno già ora dettando il mercato dei prossimi anni. Una maniera per rientrare dalla finestra, prima che sia troppo tardi.