Da luglio il differenziale tra i Btp italiani e Bund tedeschi ha sfiorato quota 400 punti più volte. Quello tra i titoli tedeschi e i bonos spagnoli resta invece a un livello inferiore. Come mai? Secondo il ministro dell’Economia Giulio Tremonti la motivazione è semplice: “Dipende anche dall’annuncio di nuove elezioni, che di per sé è una prospettiva di cambiamento e quindi un’apertura al futuro”. Il primo ministro spagnolo José Zapatero, a fine settembre, si è dimesso: sulla decisione ha pesato il crescente malcontento popolare (tra cui le proteste degli indignados) e ovviamente gli effetti della crisi economica. Le nuove elezioni si terranno il 20 novembre: uno scenario ben diverso da quello italiano, dove il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non accenna a fare un passo indietro.

Terminato il vertice Ecofin in Lussemburgo, Tremonti usa la platea internazionale proprio per parlare dell’Italia. Il punto da raggiungere è il pareggio di bilancio, obiettivo che secondo il ministro viene prima della crescita. ”Con il pareggio di bilancio noi abbiamo la tenuta dei conti anche in assenza di crescita. E’ meglio avere la crescita certo, ma il pareggio è una sicurezza”. Come già aveva fatto al G20, il ministro dell’Economia riconosce nell’Europa “l’epicentro della crisi”, che ora “si estende anche alle banche“. Sul sistema pensionistico italiano, Tremonti è ottimista: ”In Europa noi abbiamo una valutazione sul nostro sistema di pensioni molto buona in merito a solidità e stabilità, e io mi riconosco in quel giudizio. Il resto – ha spiegato a chi gli chiedeva di ipotesi di innalzamento dell’età pensionistica – sono considerazioni politiche nazionali che si fanno a Roma”.

A livello europeo si torna a parlare di Eurobond, come una delle possibili soluzioni alla crisi. I titoli di stato garantiti da tutti i paesi dell’Eurozona sono fortemente osteggiati da Francia e Germania, ma molto apprezzati da Tremonti che avverte: “Serve una governance più forte, se vogliamo gli eurobond”. In particolare “con maggiore disciplina, controlli e sanzioni in contropartita, ci può essere un consolidamento fiscale”. Per quanto riguarda il debito italiano, un segnale positivo secondo il ministro dell’Economia viene dalla presenza di un avanzo primario, cioè quando a fine anno, i ricavi da imposte superano la spesa pubblica. “L’Italia è uno, forse l’unico paese al mondo che ha l’avanzo primario. Noi siamo in controtendenza – rileva Tremonti – e questo contribuisce alla discesa del debito pubblico. Siamo sulla strada giusta, altri paesi meno”. Ma ha poi aggiunto: “Confesso che preferirei non avere un avanzo primario, magari avere anche il deficit, ma con un debito più piccolo”.

Ma oggi ha parlato anche il vertice della Bce Jean Claude Trichet, che ha caldeggiato la creazione di un ministro delle finanze unico a livello europeo e, dopo aver confermato che “l’Europa è l’epicentro della crisi”, ha insistito sulla stabilità dei prezzi, definendola una “condicio sine qua non per la crescita la creazione di posti di lavoro e il benessere dei cittadini europei”.

Il vertice di Eurotower concorda con quanto detto da Tremonti sulla situazione delle banche: “Il sistema bancario è fragile”, ha detto Trichet, “siamo ancora a metà del guado, sappiamo bene che non è ancora il momento di tornare al business as usual”.che prevede nell’area euro una crescita del Pil nel secondo semestre “molto moderata”.

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