Mentre il premier sceglie il silenzio (per ora), la figlia Marina e i direttori dei 'suoi' giornali parlano del futuro prossimo del Cavaliere, che "è di cattivo umore, ma andrà avanti". E per il direttore de Il Foglio "sta sondando la base per capire se c'è la possibilità di fare un nuovo soggetto politico di supporto". Poi la stoccata a Tremonti, "un tributarista di genio e per metà un bambino capriccioso e un colossale imbroglione"
Lui non parla, almeno pubblicamente. Gli altri parlano di lui. Del suo presente, del suo futuro, delle sue prossime mosse. Mentre Silvio Berlusconi (per ora) sceglie il silenzio, il cerchio magico del premier spiega ciò che passa per la mente del capo. A mezzo stampa. E offre strategie, chiavi di lettura, input. Da un lato la figlia Marina difende gli interessi di famiglia dalle toghe rosse; dall’altro i colonnelli della comunicazione berlusconiana si occupano del fronte politico. Comune denominatore, la ‘tenuta’ del Cavaliere.
“Mio padre non deve assolutamente mollare e non mollerà – dice la figlia Marina in una lunga intervista al Corriere della Sera – , soprattutto per il rispetto e l’amore che ha verso la democrazia”, perché quest’ultima che “non si può piegare alle trame di qualche Procura e di qualche redazione”. Palese il riferimento all’esposto presentato dal Biscione avverso alla sentenza della Corte d’appello per il lodo Mondadori, che ha condannato la holding a risarcire la Cir con 564 milioni di euro.
“La falla clamorosa che mina dalle fondamenta un castello di ingiustizie” (Marina dixit) è il punto di partenza dell’analisi di Alessandro Sallusti, con il direttore de Il Giornale che, nel titolo di prima pagina, bolla come ‘rapina al Cavaliere’ il maxi risarcimento a De Benedetti. Dopo aver motivato la sua presa di posizione, Sallusti parla del futuro politico del presidente del Consiglio “che a quanto mi risulta non ha intenzione di tirarsi indietro”. Più che una notizia, una speranza: “Me lo auguro, perché non saremo all’apice delle nostre possibilità – dice Sallusti – , aspettiamo che alcune promesse siano mantenute, ma mille volte meglio così che in mano a una banda di illiberali, truffatori e mascalzoni”.
Giuliano Ferrara, come spesso gli capita, è una voce fuori dal coro. Intervenuto ad Agorà su RaiTre, il direttore de Il Foglio racconta una realtà diversa perché più approfondita. “Ho sentito Berlusconi ed è molto di cattivo umore – sostiene Ferrara -. Minaccia di andarsene lasciandoci in balia della sorte e non di un’alternativa concreta”. Il giornalista, poi, passa ad analizzare i motivi del momento nero. “La responsabilità di Berlusconi in politica e la tragedia è di non aver affrontato la questione della crescita quando doveva farlo e quando lo ha annunciato a gennaio dello scorso anno – spiega Ferrara – . Questo è il fallimento recente di Berlusconi. Speriamo che ora faccia una dieta di sangue di tigre e bistecche di leone”. Parlando di Giulio Tremonti, invece, Ferrara definisce il ministro del Tesoro come “un tributarista di genio e per metà un bambino capriccioso e un colossale imbroglione”.
Il direttore de Il Foglio, inoltre, offre un’indiscrezione su un ipotetico, nuovo soggetto politico che potrebbe vedere la luce, sempre all’interno del fervido mondo berlusconiano. “A me risulta che Berlusconi stia sondando la base del Pdl per capire se c’è la possibilità di fare un partito di supporto” racconta l’ex ministro, confermando in tal senso la notizia riportata da La Repubblica sulla nascita di un partito denominato ‘Forza Silvio’.