Fabio Roversi Monaco fa il grande salto e dalla sua Bologna si prepara a correre per una poltrona in piazzetta Cuccia a Milano. Una poltrona per due però quella in ballo nel consiglio di amministrazione di Mediobanca dove la Fondazione della Cassa di Risparmio di Bologna (Carisbo), di cui Roversi Monaco è presidente dal 2001, detiene il 3,29 % delle azioni.Sono state presentate lunedì infatti le liste per il seggio minoranza nel cda del più grande gruppo creditizio italiano. Il più accreditato sembrava il nome di Francesco Giavazzi, editorialista del Corriere della Sera, ma soprattutto economista alla università Bocconi di Milano. Il nome di Giavazzi è stato proposto da Assogestioni, l’associazione che riunisce i fondi di investimento, che rappresentano circa il 25 % del capitale di Mediobanca. Tuttavia qualcuno (si parla di forti “personalismi”) non sarebbe stato d’accordo sul nome di Giavazzi e così l’altro gruppo forte tra gli azionisti Mediobanca, quello delle fondazioni (Carisbo, ma anche Caritorino, Cariverona e Monte dei Paschi di Siena) ha pescato dal cilindro proprio il nome di Fabio Roversi Monaco.
In teoria partirebbe favorito Giavazzi, uomo vicino a Mediobanca e soprattutto economista. Il 25 % del capitale di Mediobanca detenuto dal gruppo dei fondi dovrebbe garantire la sua elezione il prossimo 28 ottobre. Ma anche se le fondazioni bancarie insieme arrivano a detenere il 10 % – troppo poco in teoria per eleggere il giurista bolognese Roversi Monaco – è anche vero che la loro influenza potrebbe essere più pesante di quanto non appaia. Non fosse altro perché alcune delle fondazioni stesse sono a loro volta azioniste di Unicredit, che all’interno di Mediobanca è il socio di maggioranza relativa. Inoltre l’ex rettore bolognese non è esattamente l’ultimo arrivato anche nel mondo finanziario.
Ma chi è esattamente Roversi Monaco? 72 anni, ex rettore dell’Università di Bologna dal 1985 al 2000, appartenente alla loggia massonica bolognese Zamboni-De Rolandis (ha sempre dichiarato di esserne uscito nel 1985, quando sale alla guida dell’ateneo), Roversi Monaco è uno di quelli che fino a poco tempo fa poteva essere considerato un “onni-presidente”.
Il suo curriculum, pieno di cariche e onorificenze, fa impressione. Professore di diritto giovanissimo, dal 1978 al 2006 è stato direttore della Scuola di specializzazione in studi sull’amministrazione pubblica. È stato presidente della Fiera di Bologna dal 2008 fino a pochi mesi fa. È presidente del Segretariato Europeo per le Pubblicazioni Scientifiche e della casa editrice Bononia University Press. È a capo del consorzio interuniversitario AlmaLaurea, presidente dell’Accademia pianistica internazionale di Imola e dell’Orchestra Mozart di Bologna. Gli sono state conferite 21 lauree honoris causa qua e la per il mondo e una serie di decorazioni che vanno da Cavaliere di Gran Croce a cavaliere dell’Ordine al Merito Re Abdulaziz di seconda classe dal Regno dell’Arabia Saudita.
Ma soprattutto Roversi Monaco è membro del cda di Telecom Italia Media e di Alleanza Toro SpA. Inoltre, forse non sarà un economista, ma da presidente del Mandarin Capital partners, lo scorso hanno, con il leader cinese Wen Jiabao e Silvio Berlusconi, l’ex rettore ha firmato per l’apertura di un secondo fondo private equity da 1,2 miliardi di euro (o sarebbe meglio dire 10 miliardi di renminbi cinesi), uno strumento finanziario che è il più importante ponte nelle relazioni economiche tra l’Italia e il gigante asiatico. Anche questa vicinanza al mondo finanziario della Repubblica Popolare potrebbe pesare nelle trattative per trovare i voti. Inoltre Roversi Monaco non è uno che fa bruciare il suo nome: se è in corsa sa di potercela fare.
E in città? Sotto le due torri l’ex rettore è un’eminenza molto ascoltata e soprattutto dalle parti dalle parti del Comune, anche perché, attraverso la fondazione Carisbo, regge i cordoni della borsa in una città che sta soffrendo pesantemente i tagli agli enti locali. Tutto passa per la scrivania del giurista: restauri, ristrutturazioni di piazze, chiese, monumenti e organizzazione di eventi come, all’inizio dell’estate, la Lectura Dantis di Roberto Benigni, in una Piazza Maggiore piena come un catino. E si sa, il professor Roversi Monaco ha una grande passione: la Divina Commedia di Dante.