Chissà se in queste ore Sergio Marchionne e Amanda Knox si sono lasciati alle spalle l’Italia con lo stesso volo e lo stesso sollievo. L’imperscrutabile Amanda ha messo un Oceano tra sé e il suo passato che quattro anni fa deragliò dentro alla stanza di una vita che oggi non saprebbe neanche più spiegare, e che l’ha imprigionata con gli stessi indizi che ora l’hanno prosciolta, restituendole la sua età e il suo mistero. Ci dice addio lasciandosi alle spalle, da innocente, un cadavere insepolto.

Probabile che Marchionne ci saluti con altra baldanza. Il cadavere della Fiat è altrettanto insepolto, anche se il suo delitto è a futura memoria. Intanto ha disdetto Confindustria per alzare la polvere del depistaggio e prepararsi a disdire l’Italia in nome di Detroit. I nuovi modelli da produrre sono stati annunciati e annullati, gli investimenti rimandati. La strombazzata Nuova 500 gira al rallentatore tra la concorrenza sfrecciante e affonda in America.

La sua Fiat si lascia alle spalle un governo che disprezza, ma di cui fiancheggia la deriva proclamando: “Non è tempo di proclami”. E ci lascia qualche migliaio di operai con il destino già segnato nel loro dna: colpevoli anche in appello.

Il Fatto Quotidiano, 5 ottobre 2011

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