Il premier propone (scherzando) il nuovo nome per il Pdl e la Lega insulta la deputata del Pd, Lucia Codurelli. Il tutto in un'aula di Montecitorio impegnata per approvare il prima possibile la legge Bavaglio. Mentre il Paese reale è in balia della crisi e Moody's declassa aziende (del calibro di Eni ed Enel) ed enti locali
Ma questo è quanto accade nel Palazzo. Fuori la crisi economica imperversa. E mentre Moody’s, dopo il downgrade del debito sovrano, oggi ha declassato banche, aziende ed enti locali italiani (nel mirino dell’agenzia finiscono, tra le altre, Eni, Enel, Finmeccanica, le banche Unicredit e Intesa San Paolo, oltre a una serie di regioni, province e città), il Presidente del Consiglio si concentra sul futuro del suo partito. O meglio sul futuro nome: Forza gnocca. Una proposta liquidata come battuta, ma che ha trovato critiche anche tra i fedelissimi del Pdl. Il ministro della gioventù, Giorgia Meloni, è chiara: “Berlusconi fa battute ma in alcuni casi farebbe meglio a evitare”. Più criptica Barbara Saltamartini, vice presidente del gruppo Pdl alla Camera e responsabile per il partito per le Pari Opportunità. “Conosciamo e apprezziamo tutti l’ironia e la grande simpatia del Presidente Berlusconi, ma a volte anche la battuta più riuscita può risultare fuori luogo e poco spiritosa come accaduto oggi parlando sull’ipotesi di individuare un nuovo nome per il nostro Partito. In questo momento non dobbiamo prestare il fianco a facili strumentalizzazioni”. La traduzione diretta e sintetica del pensiero di Saltamartini la traccia la deputata del Pd Paola Concia: “”uesta ennesima trovata di Berlusconi non è affatto una boutade, ma esprime esattamente il suo vero pensiero sulle donne, ovvero il pensiero degno solo di un vecchio porco”.
La levata di scudi è un coro unico. Da Nichi Vendola ad Antonio Di Pietro, dall’Udc allo sguardo sbigottito di Beppe Pisanu (che in serata ribadisce come l’attuale governo abbia superato da un pezzo il capolinea e preferisce non commentare: “Mi pare poco serio”) le critiche piovono ovviamente sul premier. Ma è il popolo delle donne ad avere maggior diritto di voce. Rosy Bindi risponde con ironia. “Con una battuta si dovrebbe dire che” forza gnocca “è l’unico partito che ha avuto, l’unico che non ha bisogno di fondare e l’unico che ha praticato. Ma rispondere con una battuta non ce lo possiamo permettere perché non è più farsa ma tragedia”, ha detto il presidente del Pd. “Mi chiedo se – aggiunge Bindi – l’Italia ha ancora bisogno di qualcuno che mostri la sua indignazione davanti a Berlusconi. E’ offensivo per le donne ma attraverso le donne colpisce la credibilità della politica, delle istituzioni e dell’Italia”. Opinione condivisa dall’Udc. Lorenzo Cesa: “Mentre l’Europa affronta il dramma della crisi economico-finanziaria, la Banca Centrale Europea chiede all’Italia di dare completa attuazione alle sue indicazioni e mentre gran parte degli italiani annaspano per arrivare a fine mese, il presidente del Consiglio manifesta ossessivamente le sue solite preoccupazioni: le intercettazioni e la prescrizione breve”, afferma il segretario dell’Udc. “Ormai c’è un gigantesco abisso tra le cose da fare e quelle a cui pensano Berlusconi e Bossi: chiediamo a quanti nella maggioranza hanno ancora la testa sulle spalle e vogliono bene al proprio Paese di non farsi complici di questa deriva”.
Umberto Bossi e la Lega fanno la loro parte. Il leader del Carroccio a chi gli chiede di commentare il nome forza gnocca risponde “siete solo indiviosi” e a quanti lo interpellano sulle parole del Capo dello Stato, che aveva detto che la Padania non esiste, ribadisce: “La Padania è una nazione stimata e conosciuta in tutto il mondo: l’Italia sta in piedi perché c’è la Padania che pompa i soldi, altrimenti cadrebbe”. Ma alle parole del leader, sono seguite quelle dei deputati leghisti che hanno gridato a Lucia Codurelli “fatti scopare che è meglio”.
E’ accaduto a fine mattina. Mentre l’aula era impegnata nella discussione della legge Bavaglio, a Montecitorio ha fatto il suo ingresso Berlusconi. Dai banchi del Pdl e del governo in molti sono accorsi verso il premier formando un capannello. I lavori della Camera sono stati sospesi. E la deputata del Partito Democratico, Lucia Codurelli, si è rivolta al presidente Gianfranco Fini invocando il suo intervento: “Abbiamo assistito ad un vergognoso intrattenimento, con immancabile racconto di barzellette, da parte di Berlusconi ai suoi cortigiani, tutti presi a ridere e scherzare, noncuranti di tutto ciò che avviene attorno a noi”, si è lamentata Codurelli. Ma dai banchi della Lega è arrivata la risposta: “Fatti scopare che è meglio”. Codurelli racconta così il penoso episodio: “ho espresso tutta la mia indignazione, gridando che ci hanno portato allo sfascio e che se ne devono andare: alle mie proteste ha risposto insultandomi un leghista, di cui aspetto di conoscere il nome. E’ il loro stile: arroganza e niente rispetto, sopratutto per quelle donne che non sono asservite ai capi”. Inoltre, ricorda l’ex ministro Barbara Pollastrini, lo “spettacolo indecoroso” è andato in scena “in un giorno in cui tutto il paese è a lutto per la morte di cinque giovani donne”. E, ha aggiunto, noi “dobbiamo sentire insulti e volgarità sulle donne. Non è la prima volta, ma oggi ferisce anche di più”.
Anna Finocchiaro sintetizza così la giornata: “Dopo il partito di Forza Gnocca adesso anche Fatti scopare rivolto dai leghisti alla deputata Codurelli. C’è veramente poco da ridere, questa maggioranza nell’atteggiamento verso le donne fa schifo. Queste, come quella sulla Padania, non sono solo battute, ma lo specchio della visione del Paese che hanno il Premier e la sua coalizione: arretrata, volgare, squallida. Senza prospettive di futuro”, ha detto il del gruppo del Pd al Senato. “E’ davvero mortificante sentire queste parole in un’aula parlamentare”. Il presidente dei democratici Dario Franceschini ha inviato una lettera al presidente della Camera invocandone l’intervendo. Si tratta, ha scritto, di un “attacco volgare e offensivo”. Per questo chiede “di intervenire, non solo a tutela di una parlamentare ma a tutela del decoro e prestigio dell’Aula parlamentare, e di investire gli organi competenti per accertare l’esatto evolversi dei fatti e adottare i provvedimenti del caso”. Mentre Deborah Serracchiani si limita a bollare i leghisti come “cavernicoli”. Ma pur sempre indispensabili al premier per approvare anche la legge Bavaglio.