Ho visto l’altra sera i primi episodi della nuova serie Fox firmata da Spielberg dall’altisonante titolo Terra Nova. Il titolo si è rivelato ai miei occhi immediatamente sbagliato. Avrebbero dovuto affidare la regia alla Wertmuller e intitolarla: “Dopo aver maciullato la terra vecchia, dato che siamo perfidi, torniamo indietro nel tempo e iniziamo a distruggere anche quella nova”. Che però è vecchissima in realtà, dato che è la Terra del Cretaceo.

Comunque: il passato spielberghiano è come il maiale: non si butta via nulla. E infatti si vedono ampie pagine di Jurassic Park (il tirannosauro è diventato carnotauro, miodio), il varco temporal-spaziale di Stargate, l’attore che in Avatar ricopriva il ruolo del militare cattivo, sfregiato, ottuso e muscoloso, qui riveste i panni di un militare muscoloso, fintobuono, probabilmente ottuso ed è vestito quasi allo stesso modo. Le facce dei ragazzi sono quelle di un Twilight qualunque senza canini, la scrittura fa a tratti ridere dato che uno dei pulzelli, quando gli si chiede cosa faceva nel 2000 e tanti, risponde: “Mi godevo la vita”. Chissà quanto godeva in un mondo a dittatura travestita (e non era ambientato in Italia nel 2011, pensate un po’) dove si respirava con una macchinetta filtra-aria, al paragone del quale il (citato) mondo di Blade Runner fa la figura di un Club Med ad Antigua (senza B.). Insomma una cosa tutta da ridere specie quando si osservano i ragazzini che vanno a spasso ridendo in una giungla popolata da mostri. Come se sperassero di incontrare Fonzie e non un succitato carnotauro (ri-miodio).

Poi, però, scopri che i mostri veri sono su tutti gli altri canali, quelli dove il patetico e intollerabile tentativo di decerebrare il maggior numero di persone possibile a colpi di amande, di ziimichele, di Solleciti non riferiti e debiti da pagare, di generali vestiti come gagà e di avvocati che litigano con l’italiano e di realtà fictionizzate senza alcun rispetto per i viventi. Allora ringrazi Spielberg di non aver buttato via nemmeno una cotica del maiale televisivo-cinematografico. Meglio i suoi dinosauri digitali dei telemostri in carne e ossa.

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