Il sindaco della città devastata dal terremoto nel 2009: "Il governo non c'è più, dunque siamo soli. Sentir parlare di condono mi viene l'orticaria"
“Sarebbe – ha proseguito – un’ennesima violenza al territorio”. Questa misura “fa venire meno il criterio di fondo: costruire in modo sicuro, il condono è la contraddizione di tutto questo”.
Il sindaco della città abruzzese, sconvolta dal sisma del 6 aprile 2009, ha poi toccato anche il tasto della ricostruzione del centro abitato. “Berlusconi? In Abruzzo non si è più visto. E neppure l’ho sentito. I miei contatti si limitano a Gianni Letta. Nel 2010 – ha osservato – abbiamo avuto il picco edilizio con 10.000 persone impiegate, 8.000-8.500 nel comune dell’Aquila”. Poi, ha proseguito, “nel 2011 non s’è fatto nulla”tanto che, ha sottolineato, si sono avuti “1.200 operai edili in cassa integrazione. Nel 2011 non s’è fatto nulla: dal febbraio 2010 – ha concluso – il governo non c’è più”.
Sull’ipotesi di un condono fiscale ed edilizio da inserire nel decreto sviluppo al vaglio del governo è intervenuto, sempre a margine di un incontro del Saie a Bologna, il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle regioni, Vasco Errani.
“E’ triste pensare che dopo annunci e annunci relativi al decreto sulla crescita che è il primo problema di questo paese – ha osservato – dopo due manovre che non affrontano in nessun modo la crescita ma che anzi sono recessive, da questo grande dibattito riemerga il condono”.
Un dato, secondo il presidente emiliano romagnolo, “veramente negativo. Io insisto: bisogna cambiare strada, la strada è quella delle riforme. La strada – ha aggiunto ancora Errani – è quella di costruire nuove politiche industriali, quella di promuovere innovazione per costruire nuove filiere industriali. Non vedo, ad oggi nel governo – ha concluso – la condizione per fare questo discorso”. A giudizio di Errani la strada daintraprendere, e “la scelta strategica, è certamente la riqualificazione urbana, la valorizzazione di una serie di interventi che possano farci fare un salto di qualità”.
Inoltre, secondo Errani, “se si costruisce una politica seria nazionale di defiscalizzazione rispetto a interventi volti alla riqualificazione e all’efficienza energetica, faremmo un passo in avanti”.