Sobrietà, umiltà, concordia, unità. Giorgio Napolitano interviene nuovamente da Cuneo richiamando la politica “ai valori migliori della nostra storia”. L’occasione è un convegno sui 150 anni dell’Unità d’Italia durante il quale il Capo dello Stato ha espresso la sua contrarietà al clima di “volgarità” dell’attuale politica italiana. “In questi giorni sembra quasi assurdo parlare di sobrietà e umiltà, ma non dobbiamo cessare di richiamare quelli che sono i valori migliori della nostra lunga storia”, ha detto nel corso del suo intervento.
Napolitano ha anche rivolto un invito alle forze politiche per un clima di collaborazione autentica. “L’unità e la concordia non vogliono dire assenza di divergenze e di confronto”, ha spiegato riferendosi all’immediato dopoguerra, “ma contribuire a uno straordinario sforzo collettivo” quale fu la ricostruzione. Quindi oggi occorre “abbandonare le cieche faziosità, le contrapposizioni tra le varie parti del paese”.
Già ieri durante la visita a Biella, Napolitano aveva fatto riferimento all’attualità politica chiedendo un cambio di marcia. “L’Italia ha bisogno di coesione e rinnovamento etico”, ha detto il presidente della Repubblica, che poi aveva lanciato nuovamente un appello per superare le attuali divisioni, perché “l’Italia non ha bisogno di essere divisa da pregiudizi e da contrapposizione, urge coesione e unità non formale”.
Oggi il Capo dello stato è tornato a chiedere, citando Thomas Mann, di “ritrovare il senso della politica, quello di una cosa pubblica che appartiene a tutti noi”. “Diamo un contributo a riabilitare e rilanciare nel nostro Paese la politica”, ha concluso Napolitano rivolgendosi in particolare ai giovani ai quali ha detto: “Contiamo su di voi”.