Giustizia & Impunità

Caso Tarantini, la procura di Bari rinnova la richiesta di arresto per Lavitola

L'aggiunto Pasquale Drago ha depositato questa mattina le carte relative all'ex direttore de L'Avanti!: il gip avrà otto giorni per decidere, poi scadrà la precedente ordinanza emessa dal tribunale di Napoli

Come dettato dai tempi tecnici, questa mattina il procuratore aggiunto di Bari, Pasquale Drago, ha depositato la nuova richiesta di arresto per Valter Lavitola, ex giornalista ed ex direttore dell’Avanti, latitante a Panama e indagato dalla Procura di Bari per aver indotto Gianpaolo Tarantini a mentire ai magistrati circa il giro di escort portate nelle residenze del premier.

Dieci pagine in tutto nelle quali, a quanto si apprende, il magistrato si è concentrato esclusivamente su Lavitola. Per il momento, dunque, non si sa se nelle carte vi siano riferimenti ad un eventuale coinvolgimento di Silvio Berlusconi, indicato dal tribunale del Riesame di Napoli come colui che, in concorso proprio con l’ex direttore de L’Avanti, istigò Tarantini a mentire ai pm. Il procuratore Drago, in ogni caso, ha sottolineato che le indagini “sono ancora tutte da fare” e che “per Lavitola c’era una scadenza da rispettare”.

Ora il gip al quale sarà trasmessa la richiesta della Procura ha otto giorni di tempo per decidere se accoglierla o rigettarla: la pronuncia deve arrivare però necessariamente entro il 16 ottobre, data in cui perderà efficacia la precedente ordinanza d’arresto emessa dal tribunale napoletano nei confronti di Lavitola.