La legge sulle intercettazioni “non è la migliore legge per l’interesse nazionale ma forse per l’interesse personale di qualcuno”. Il presidente della Camera Gianfranco Fini, dal palco di Fli in occasione di un incontro con gli imprenditori a Palermo, tuona ancora contro il ddl bavaglio riproposto dalla maggioranza.

“Quanti sarebbero”, ha domandato provocatoriamente la terza carica dello Stato, gli italiani che se dovessero scrivere l’ordine del giorno dei lavori della Camera metterebbero al primo punto il disegno di legge sulle intercettazioni?”. Per Fini si tratta dell’ennesimo uso ad personam da parte di Silvio Berlusconi del potere legislativo, allo stesso modo in cui, ha detto, “un giorno serve il processo breve e un altro il processo lungo”.

Dall’ex alleato è arrivato poi un attacco a tutto campo nei confronti del presidente del Consiglio, del suo atteggiamento nei confronti delle inchieste giudiziarie che lo vedono coinvolto e della Lega.

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