“Al di là di tutti i rimproveri per il suo particolare rapporto con il gentil sesso – a proposito, in gran parte sono rimproveri che nascono dalla gelosia – bisogna dire che in questa difficile situazione si è comportato come uno statista responsabile, nel pieno significato del termine”. Così Vladimir Putin, poco meno di un mese fa durante la seduta plenaria del Forum per gli investimenti Soci-2011, riunito sul Mar Nero difende il capo del governo italiano. Le critiche a Silvio insomma sono frutto dell’invidia di tutti coloro che vorrebbero trovarsi al suo posto.
Lodi e lusinghe così sperticate non potevano non essere ricambiate e così ieri Silvio Berlusconi si è recato in Russia per festeggiare il compleanno del novello Zar pronto a tornare al Cremlino per altri 12 anni e arrivare a quota 24, battere il record di permanenza al potere di Breznev (18 anni) e insidiare il primato di Stalin (29).
Ma neanche nei confronti dell’amico russo, il nostro, intende essere secondo; e prima di andare a rendegli omaggio, in un videomessaggio sul sito del Popolo della libertà non ha escluso la possibilità di una sua eventuale ricandidatura, a dispetto di coloro che lo vedevano arretrare in favore del delfino Alfano. Se arrivasse al 2013 e fosse rieletto per altri cinque anni Berlusconi eguaglierebbe così l’ex agente del Kgb. Un quarto di secolo di tirannia e disprezzo per la democrazia e la legalità…
Ps: Ieri ricorreva il quinto anniversario della morte di Anna Stepanovna Politkovskaja, la giornalista russa assassinata il 7 ottobre 2006 nell’ascensore del suo palazzo. Commemorazione alla quale Silvio e Putin immaginiamo non abbiano partecipato. D’altronde, ad accomunare i due zar di Russia e Italia c’è anche la stessa insofferenza nei confronti della libertà di informazione; meglio morti o in galera piuttosto che liberi di esercitare il loro pensiero e di criticare il potere.