La crisi economica mondiale colpisce anche la sanità e porta a ridurre le spese per la salute dei cittadini.
Dalla fine di luglio 2011 è stato reintrodotto un ticket aggiuntivo di 10 euro a prestazione sanitaria su tutto il territorio nazionale con qualche variante regione per regione.
La Regione Lombardia ha elaborato, dal 1° agosto 2011, un ticket “modulato”, in modo da compensare il ticket di 10 euro deciso a livello nazionale.
In pratica hanno diviso le prestazioni in “comuni”, ad esempio un esame del sangue quale l’emocromo, che non hanno ticket, e “rare”, come la risonanza magnetica nucleare, che hanno un ticket di 30 euro. Secondo me bisognava modularle in base alla capacità di guadagno, mentre sembrerebbe che siano state modulato in base al dubbio di gravità della malattia. Difficilmente infatti viene richiesta una R.M.N. senza motivazione seria, e il ticket in questo caso dal 1° agosto è passato da 36 a 66 Euro.
Sempre in Lombardia nel 2012 sono previste altre notevoli riduzioni per la spesa sanitaria, sia per il personale che per i farmaci, pari a circa 240 milioni di euro, che nel 2014 arriveranno fino a 640 milioni.
In altre Regioni, ad esempio all’Asl di Savona, sono stati dimezzati gli interventi chirurgici fino alla fine del 2011 per risparmiare 16 milioni di euro. Gli interventi non possono essere annullati ma rinviati al budget del nuovo anno senza risoluzione del problema.
In Europa non stanno meglio. I ticket esistono in tutta Europa. Prendiamo la Svezia: i farmaci si pagano interamente fino a 94 euro. Solo quando la spesa annua supera i 450 euro, i farmaci diventano completamente gratuiti. Ogni visita dal medico di base costa fra i 10 ed i 20 euro, 35 dagli specialisti. Il ticket per i ricoveri ospedalieri è di 10 euro al giorno.
La problematica italiana, a differenza degli altri Paesi, ed in particolare a quelli scandinavi, eccellenze del welfare, è che la compartecipazione alla spesa ha dell’incredibile: in Italia ci sono 28 milioni di persone esenti da ticket!
Ultimamente ci sono nuove proposte per avere prestazioni sanitarie a basso costo come l’ambulatorio low cost aperto a Milano; organizzazioni come Medici per tutti che offrono visite da 26 a 50 euro a seconda della fascia di reddito.
Fenomeno a parte è Groupon società che offre sconti particolari anche nel settore sanitario per cui l’Ordine dei Medici chiede delucidazioni all’Antitrust per pratica ingannevole.
A causa della crisi si evidenziano notevoli ritardi dei pagamenti da parte delle Asl, con possibili blocchi delle forniture alle strutture sanitarie.
Quali possono essere nuove idee per equilibrare salvaguardando il paziente?
Indubbiamente l’appropriatezza delle prestazioni. Chiedere esami solo se utili, utilizzare farmaci quando indispensabili, eseguire interventi chirurgici solo per il bene del paziente. Si potrà così avere risparmio economico e benessere fisico del cittadino-paziente.
Alcune volte bisogna anche pensare, come ci insegnano in modo forte gli inglesi, che la terapia medica o chirurgica è utile finché salvaguarda la dignità del paziente.
Naturalmente a monte è importante il controllo di tutte le prestazioni sanitarie, di farmaci e di esami clinici richiesti, l’equità dei rimborsi da parte delle Istituzioni, il controllo degli investimenti delle strutture sanitarie che investino non in realtà lontane dal mondo sanitario come è accaduto al San Raffaele di Milano.
E forse prima qualcuno che controlli i controllori in attesa di maggiore onestà sociale ancor più importante in sanità ed in periodo di crisi.