Cultura

Urban art e cinema asiatico a Roma
Editoria indipendente in Romagna

Inaugura nella Capitale "Outdoor" con artisti provenienti da tutto il mondo: istallazioni, sculture ma soprattutto Knitting Art e Graphic Novel. Al via poi XII edizione di "AsiaticaFilmMediale" con oltre 50 film quasi tutti in anteprima italiana o mondiale. Infine, all’Instituto Cervantes di Napoli, resta esposta fino al 21 ottobre la mostra “Carmen”

di Eugenia Romanelli

Cominciamo con l’appuntamento per eccellenza di questa settimana, “Outdoor”, il Festival internazionale di Urban Art che inaugura a Roma oggi, 14 ottobre, al Teatro India. Ci saranno artisti provenienti da tutto il mondo (Brasile, Spagna, Olanda, Inghilterra, etc) con istallazioni, sculture ma soprattutto Knitting Art e Graphic Novel. “Raccontare il presente alle generazioni future lasciando un segno indelebile – spiegano gli organizzatori di NUfactory – è il concept che abbiamo scelto per valorizzare i fermenti artistici contemporanei e la loro relazione con la città”. Non solo. Grazie all’opera di riqualificazione urbana in atto nella zona a cavallo del fiume Tevere, nell’ex polo industriale di Roma, quest’anno ogni artista realizzerà un lavoro su alcune facciate di palazzi (i colori sono a impatto zero, prodotti secondo i principi del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente).

Altro evento impredibile della Capitale, appena inaugurato a La pelanda (MACRO Testaccio, sede del Museo d’Arte Contemporanea di Roma), è la XII edizione di “Asiatica FilmMediale, festival del cinema asiatico che resterà sulla scena fino al 22 ottobre. Tra gli oltre 50 film (ingresso gratuito), quasi tutti in anteprima italiana o mondiale, anche cortometraggi e documentari. Azerbaijan, Cambogia, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Mongolia, Sri Lanka, Taiwan, Thailandia, Turchia e Vietnam si raccontano attraverso lo sguardo dei registi selezionati per dare un’interpretazione critica dei complessi rapporti tra Oriente e Occidente. Sottolineiamo in particolare l’omaggio all’horror d’autore giapponese, nella sezione Kaidan Horror Classic, con la proiezione di The Whistler, di Tsukamoto Shinya, The Arm di Ochiai Masayuki, The Days After di Kore-eda Hirokazu e The Nose di Lee Sang-il. Tra gli ospiti, anche Gautam Ghose, unico regista indiano ad aver ricevuto il premio Vittorio De Sica in Italia, Makoto Shinozaki, il regista giapponese che ha diretto Not Forgotten (vincitore al Vancouver International Film Festival nel 2000), la documentarista iraniana Firouzeh Khosrovani, Sudhir Kakar, uno dei più noti scrittori, psicanalisti e saggisti, l’iraniana Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace nel 2003, e Namrata Bali, direttrice di SEWA (Self Employed Women’s Association, il più grande sindacato indiano a difesa dei diritti delle donne lavoratrici).

Da oggi e fino al 23 ottobre anche la quarta edizione de “Il canto della parola”, la rassegna dell’editoria indipendente che prenderà vita in diversi comuni della Bassa Romagna: narratori, saggisti, fumettisti, giornalisti, professori si incontreranno in provincia di Ravenna per contaminare il libro con l’arte, l’enogastronomia, la musica, il teatro. “L’indipendenza di pensiero – spiegano gli organizzatori – per noi è intesa come originalità e ricerca a tutto campo”.

Infine, all’Instituto Cervantes di Napoli, resta esposta fino al 21 ottobre la mostra “Carmen”, con le opere delle adolescenti Rom detenute nel carcere di Nisida. “I disegni – spiega il curatore, l’artista Bruno Fermariello – sono un linguaggio contemporaneo e sentimentale che è capace di trasmettere i conflitti emotivi e culturali di questi anni”. L’origine del progetto è nel mito della zingara “Carmen” (narrata da Prosper Merimée e pubblicata nel 1845): il personaggio femminile che lavora in una fabbrica di sigari ha ispirato Fermariello che nei mesi scorsi ha tenuto nel carcere un laboratorio di pittura.

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