Tra tutti i personaggi in commedia il mio preferito resta l’invisibile ragioniere Giuseppe Spinelli, 69 anni, detto Spino dalle bimbe dell’Olgettina, detto Spinaus dalla Minetti, detto il Contabile da Veronica, detto l’Editore da Giuliano Ferrara, che da 32 anni per conto del Capo maneggia milioni, amministra ville e holding, ma a differenza del Capo vive nella stessa casa di Bresso con la stessa moglie da cui torna ogni sera dopo aver chiuso lo stesso ufficio.
Avvicinandosi il voto di fiducia alla Camera, lo immagino di nuovo sotto pressione, tormentato dalle molte spese quotidiane che il Capo moltiplica in queste circostanze, forse per fronteggiare l’ansia, oppure distrarsi, oppure elegantemente cenare.
Quando si trattò di superare lo scoglio dello scorso 14 dicembre – il governo appeso a una manciata di voti, di qua il baratro, di là il tassametro politico dei Responsabili – al suo Capo venne la febbre da contante milionario. Undici prelievi tra il 9 e il 23 dicembre, due soli sotto i 50 mila euro. Gli altri nove tutti tra i 250 e i 350 mila euro ciascuno. Un paio di valigie di banconote ritirate da Spinaus dalla filiale Monte Paschi di Milano Due. Era Natale. E la fiducia arrivò.
Il Fatto Quotidiano, 14 ottobre 2011